Economia

Confcommercio, dov'è il tocco magico di Draghi: a luglio Pil giù dello 0,6%

L'economia italiana che pure ha mostrato nella prima parte dell'anno grande vivacità sta cominciando a evidenziare segnali di un possibile forte rallentamento

I consumi, misurati nella metrica dell'Icc, seppure in crescita tendenziale (+0,7 per cento su giugno del 2021), mostrano una dinamica più contenuta rispetto ai mesi precedenti (mentre sarebbe già negativa, a giugno, la variazione del volume destagionalizzato).

Non vanno trascurati alcuni elementi che potrebbero rappresentare il primo segnale di un atteggiamento più attento delle famiglie. Anche a giugno 2022 la domanda si è concentrata verso il recupero della componente relativa ai servizi (+11,9 per cento nel confronto annuo) soprattutto quelli legati al turismo e al tempo libero.

Per i beni (-3,3 per cento su giugno 2021) la situazione si conferma articolata. Se per l'automotive il dato dell'ultimo mese consolida una crisi che si protrae ormai da un anno per altri, come l'abbigliamento e le calzature e alcuni non durevoli per la casa, il calo dell'ultimo mese conferma le difficoltà che la domanda di questi beni ancora incontra.

Se la stagione dei saldi appare moderatamente favorevole, per gli alimentari si sono consolidati i segnali di ridimensionamento della domanda; non si tratta più solo di una sostituzione a favore dei consumi fuori casa: e' presente anche un effetto prezzo decisamente negativo.

Le tensioni inflazionistiche non accennano, infatti, ad attenuarsi. Sulla base delle nostre stime, a luglio si dovrebbe registrare, rispetto a giugno, un incremento dei prezzi al consumo dello 0,7 per cento, con una variazione dell'8,2 per cento su base annua.

Il perdurare di questa situazione, con dinamiche dei prezzi particolarmente accentuate per molti beni e servizi per le quali le famiglie hanno margini limitati nella compressione dei relativi consumi, non potrà non influire sui comportamenti delle famiglie. L'espansione della quota destinata alle spese obbligate, in un contesto di stagnazione o riduzione del reddito disponibile, è destinata a riflettersi sulla domanda di quella parte dei consumi liberi che, soprattutto per quanto attiene ai servizi, sono ben lontani dall'avere recuperato i livelli del 2019.

Confcommercio: la produzione industriale ha registrato un calo dell'1,1%