Economia

Federlegno, accuse a Orsini: "Porsche pagata dagli associati". Lui querela

Veleni sulla corsa alla presidenza degli industriali

Accuse a Orsini da Federlegno. Lui smentisce e annuncia querela

La corsa alla presidenza di Confindustria si accende e si riempie anche di veleni. E' infatti in corso una battaglia interna all'associazione di categoria FederlegnoArredo, di cui Emanuele Orsini è stato presidente, così come della controllata Fla Eventi spa. Orsini, candidato alla presidenza di Confindustria è finito nel mirino dei nuovi vertici di Fla. 

Scrive Repubblica: "Tra di loro una battaglia che si combatte anche a suon di fatture rinvenute — a quel che pare solo anni dopo che sono state emesse — negli archivi della Fla Eventi, richieste di chiarimenti sulle spese effettuate, e il leasing di una Porsche Panamera". 

Secondo le accuse, riportate da Repubblica, "la lettera inviata da Fraschini all’ex presidente afferma che «come ricorderà il costo della suddetta locazione finanziaria è stato da lei contrattualizzato, ed ingiustamente addebitato a Flae, nonostante la vettura fosse di suo personale uso e non esistesse alcuna delibera dell’assemblea e/o del cda di Flae che le riconoscesse un benefit di tale natura in aggiunta al già importante emolumento di amministratore» della stessa Flae, e Orsini avesse a disposizione un servizio Ncc con conducente".

La ricostruzione è stata rigettata da Orsini, che afferma che "il leasing, «stipulato, nel rispetto dei poteri di cui all’epoca era investito il signor Orsini» non prevedeva che l’auto fosse per uso personale. E inoltre che l’episodio è «risolto e definito da oltre quattro anni... perfettamente noto a chiunque in Flae. Di esso si è infatti occupato nel giugno 2020 il consiglio di amministrazione della società, che, in due occasioni, ha preso atto e condiviso la decisione (non sollecitata, né dovuta) del signor Orsini di farsi carico personalmente di tutti gli oneri derivanti dal contratto di leasing così da evitare strumentalizzazioni di sorta (del tipo di quelle di cui è oggi vittima)»".

Come spiega sempre Repubblica, Orsini "ha risposto ai vertici di Flae con una lettera del suo avvocato con cui li diffida «dal dare seguito alle vostre illegittime intimazioni», riservandosi «di agire, in ogni sede, a tutela dei propri diritti anche con riferimento ai potenziali risvolti denigratori sottesi alle vostre richieste» e spiegando che le richieste della società si presentano «con singolare tempismo solo oggi: in coincidenza cioè con le consultazioni per il rinnovo dei vertici di Confindustria»".