Economia

Confindustria, con chi stanno i gruppi pubblici nella partita del post-Boccia

Andrea Deugeni

La regola condivisa e le mosse in vista della designazione del nuovo presidente di Viale dell'Astronomia

Eni, Enel, Leonardo, Poste, Fincantieri e Ferrovie dello Stato: come si muoveranno i colossi pubblici nella partita della presidenza di Confindustria? Claudio Descalzi ed Emma Marcegaglia (rispettivamente Ceo e presidente dell’Eni), Francesco Starace (amministratore delegato dell’Enel), Alessandro Profumo (Ceo di Leonardo), Matteo Del Fante (amministratore delegato di Poste), Giuseppe Bono (Ceo di Fincantieri) e Gianfranco Battisti (numero uno di Fs) saranno presenti in Sala Pininfarina il 26 marzo, fra i 179 associati, per designare il successore di Vincenzo Boccia

Marcegaglia de scalzi eni ape 1
 

Tutti questi manager, seduti su quasi 160 miliardi complessivi di capitalizzazione societaria, hanno a disposizione, quindi, un voto nell’ex Giunta di Confindustria. Blocco che in alcune tornate elettorali del passato, come quella precedente Boccia-Vacchi, si è mosso spesso all'unisono. 

Non sarà assolutamente così questa volta, spiegano ad Affaritaliani.it fonti di primissimo piano della confederazione dell’Aquilotto. Fonti che, per far capire quale sarà l’atteggiamento dei vertici di queste grandi società, ricordano il caso della sfida del 2012 fra Giorgio Squinzi e Alberto Bombassei, in cui l’allora numero uno dell’Eni Paolo Scaroni rivelò il nome di chi avrebbe votato solamente il giorno stesso della designazione, entrando in Sala Pininfarina a Roma. Quando cioè i giochi erano ormai quasi fatti. 

LP 9310695(fonte Lapresse)
 

Secondo quanto viene riferito, tutti questi Ceo si sarebbero dati una regola aurea, più o meno condivisa, che è quella di non prendere parte alla competizione. Di non schierarsi cioè in modo aperto. Il che, parlando nel linguaggio delle complesse procedure Confindustria, significa non firmare, quand’è stato il momento di raccogliere le sottoscrizioni degli associati in favore delle autocandidature e di non prendere posizione in maniera aperta con dichiarazioni di voto mentre i "Saggi" sonderanno il Sistema (cominceranno il 19 marzo) per capirne il sentiment sul tema. 

alessandro profumo
 

Il motivo? Fincantieri e Ferrovie a parte, tutti questi manager pubblici a breve sono soggetti a rinnovo. Schierarsi significherebbe scoprirsi nei confronti della politica che da sempre cerca di mettere bocca nelle vicende della Confindustria e di tirare per la giacca la confederazione gelosissima invece della propria autonomia. Più saggio, dunque, tacere. 

Nero su bianco, il calendario è più esplicito: la lista dei candidati per le grandi quotate pubbliche deve essere ufficializzata almeno 25 giorni prima dell’assemblea, che per Poste significa entro domenica 22 marzo, per l’Eni entro sabato 18 aprile, per l’Enel entro domenica 19 aprile. Mentre Leonardo ha fatto sapere che l’appuntamento societario si svolgerà tra il 6 e il 20 maggio. Scadenze che potrebbero essere compattate a sabato 21 marzo (esattamente 5 giorni prima della riunione decisiva del Consiglio generale degli industriali), quando con grande probabilità il Tesoro anticiperà il deposito dei nomi per il board del colosso postale e contestualmente, come è prassi, presenterà anche le liste per Eni, Enel e Leonardo (oltre a Enav e Terna, i cui vertici però non siedono fra i 179 dell'ex Giunta).

del fante
 

Fatta questa premessa, chi segue da vicino le vicende di Viale dell’Astronomia riporta che nell’associazione degli imprenditori italiani alcuni orientamenti di questi dirigenti sono però più o meno noti. In primis, del duo alla guida dell’Eni, Claudio Descalzi ed Emma Marcegaglia (quest'ultima siede in Consiglio generale come rappresentante della propria azienda).

Non è un mistero che la past president di Viale dell’Astronomia, che i confindustriologhi annoverano come l’ultima grande presidente carismatica della confederazione dell’Aquilotto in grado di farsi ascoltare dalla politica, sia schierata in favore del numero uno di Assolombarda Carlo Bonomi. Territoriale a cui l’azienda di famiglia dell'industriale mantovana è iscritta e che, a differenza del passato, si muove compatta con i vecchi poteri forti di Via Pantano (da Gianfelice Rocca a Marco Tronchetti Provera e da Diana Bracco a Fedele Confalonieri) in favore di Mr Synopo. In Confindustria si vocifera che per le questioni associative Descalzi si lasci "consigliare da Emma”. 

Bono
 

Nel fronte dei bonomiani, però non convinti, viene ascritto anche il numero uno di Fincantieri Giuseppe Bono, rinnovato alla guida del colosso della cantieristica navale lo scorso anno. Manager che, spiegano da Viale dell’Astronomia, è da sempre molto attento agli schieramenti che si formano nella confederazione e che, di conseguenza, potrebbe anche cambiare preferenza in Zona Cesarini se le cose dovessero mettersi male per Bonomi. 

Diverso il discorso per gli altri, pare più sensibili ai desiderata della struttura romana confindustriale. Il Ceo di Leonardo e di Fs hanno partecipato alla riunione del Consiglio generale di UniRoma che, su input dei big locali Luigi Abete e Aurelio Regina, ha deliberato ufficialmente l’appoggio in favore di Carlo Bonomi. Ma, a differenza degli altri associati capitolini, sia Profumo sia Battisti non si sono espressi. Scelte che non sono passate inosservate e che i confindustriologhi hanno letto come un atteggiamento non entusiasta per Mr Synopo quello di Profumo e addirittura pro-Mattioli quello del capo delle Ferrovie. 

Gianfranco Battisti
 

Secondo i rumors che si raccolgono sempre in Viale dell’Astronomia, al Ceo dell’Enel in odore di riconferma non dispiacerebbe invece la candidatura dell’acciaiare bresciano Pasini, favore che però il numero uno del colosso elettrico non condividerebbe con la presidente Patrizia Greco. Fonti confindustriali riportano che se sedesse in Consiglio generale, la presidente dell’Enel voterebbe sicuramente per l’imprenditrice orafa Licia Mattioli, già vice di Vincenzo Boccia. Non è escluso, si spiega, che come spesso accade i vertici del gruppo si confrontino sul tema Confindustria. 

Quello che appare sicuro è che Starace non si esprimerà fine alla fine. Anzi, pare addirittura che Enel sia fra gli ultimissimi soggetti che i “Saggi” di Viale dell'Astronomia consulteranno prima del voto di designazione del Consiglio. 

E Del Fante? Anche il numero uno di Poste deciderà all’ultimo. Anzi, mentre sembra che Bonomi voglia incontrarlo prossima settimana, si dice che sia il più defilato: c'è chi assicura che possa anche saltare l’incontro con Andrea Tomat, Andrea Bolla, e Maria Carmela Colaiacovo per non rivelare ai notai del consenso di Confindustria il proprio orientamento. 

@andreadeugeni