Economia
Confindustria, l'appalto a Gisa Srl. Le richieste sulla garanzia del voto
Quarantamila euro di appalto a Gisa, una Srl iscritta al registro delle imprese di Roma con cinquantamila euro di capitale sociale amministrata da Euclide Tucci che la controlla attraverso una quota indiretta (con Digimat al 45,95%) e diretta (con il 10%), per fornire la piattaforma digitale con cui i 179 membri del Consiglio generale di Confindustria dovranno designare il 16 aprile, attraverso un sistema di voto elettronico a distanza che deve garantire la segretezza dell’a preferenza, il prossimo presidente di Viale dell’Astronomia.
Secondo quanto rivelano fonti interne ad Affaritaliani.it è la soluzione consigliata da Ibm a Confindustria e presentata al Consiglio di presidenza di Viale dell'Astronomia della scorsa settimana, una riunione in videoconferenza dai toni accesi dove in un passaggio il presidente Vincenzo Boccia ha anche minacciato le dimissioni per un duro scambio di opinione con un vicepresidente per le nuove modalità di voto, modalità invece che più di qualcuno nella squadra di presidenza voleva imvece corredate da Pec e supervisione notarile.
A tal proposito, circola l’indiscrezione che nei giorni scorsi l’esponente di una importante componente di Assolombarda abbia avanzato a Boccia la richiesta di garanzie tecnologiche del processo in modo da assicurare l'imparzialità della modalità di designazione che, secondo la relazione dei “Saggi”, vede il numero uno degli industriali milanesi in netto vantaggio su Licia Mattioli con la maggioranza assoluta dei voti assembleari.
Accetterà Boccia questa richiesta che arriverà sul tavolo del prossimo consiglio di presidenza in agenda per mercoledì 8 aprile? Il tempo stringe, in mezzo c’è la Pasqua, una prova generale da fare il 14 aprile e intanto dal presidente di Confindustria Toscana (dove la regione è spaccata: al Sud gli imprenditori hanno espresso la preferenza per Mattioli, in Toscana Nord e a Firenze invece per Bonomi) Alessio Marco Ranaldo è appena arrivata una lettera al numero uno di Viale dell’Astronomia, in cui si chiede invece il rinvio tout court della designazione, in attesa di una schiarita sul fronte dell'emergenza Covid-19.
L'ipotesi però era già stata esclusa in una lettera al Sistema dell'Aquilotto di oltre 20 giorni fa dallo stesso Boccia quando il presidente della Confindustria aveva predisposto la nuova data (dal 26 marzo) del 16 aprile come deadline inderogabile per indicare il suo successore. Un rinvio che aveva già provocato parecchi mal di pancia in regioni come la Lombardia, il Veneto e l'Emilia-Romagna che hanno votato in maniera quasi plebiscitaria per Bonomi. Un congelamento, spiegano ad Affaritaliani.it due imprenditori che siedono in Consiglio generale non verrebbe assolutamente digerito da quel Nord che reclama il presidente della Confindustria e in cui qualcuno comincia addirittura ad agitare lo spettro della secessione.
@andreadeugeni