Economia
Confindustria Moda, presentate le stime del pre-consutivo 2018
Fatturato 2018, oltre 95 miliardi di euro (+0,9%). Marenzi:" La nostra è la filiera più virtuosa che esista al mondo. A volte dobbiamo volerci bene di più".
Confindustria Moda ha presentato oggi a Milano il volume “Lo Stato della Moda, scenario economico della moda italiana” che raccoglie i dati economici del settore "Tessile, Moda e Accessorio" all'anno 2017. E' stato inoltre presentato il pre-consuntivo dei dati del 2018.
Durante la presentazione del libro “Lo Stato della Moda, scenario economico della moda italiana” , Claudio Marenzi, Presidente di Confindustria Moda, mette subito in evidenza il doppio significato del titolo, il quale "si riferisce allo stato dell' arte della moda oggi in Italia, ma vuole anche sottolineare che il nostro Paese è lo Stato della Moda".
I dati raccolti evidenziano infatti che il settore "Tessile, Moda e Accessorio" (aggregato comprensivo dei settori "Calzature”, “Concia", "Occhialeria", "Oreficeria-Argenteria-Gioielleria", "Pelletteria", "Pellicceria" e "Tessile-Abbigliamento") rappresenta una parte considerevole di tutta la manifattura italiana.
Nello specifico, rispetto alle soddisfacenti performance raggiunte nel corso del 2017 fatturato, export e attivo del saldo commerciale si confermano positive ma con una decelerazione del ritmo di crescita: nel 2018 il complesso manifatturiero rappresentato da Confindustria Moda si mantiene in aumento, ma su tassi ridotti rispetto al 2017.
In particolare secondo le analisi del Centro Studi di Confindustria Moda, con riferimento all'anno solare 2018, il fatturato del settore è stimato contenere l'aumento al +0,9%, dinamica che lo porterebbe così a poco meno di 95,7 miliardi di euro. L'export, dopo la crescita sostenuta del 2017 (+5,2%),è atteso dimezzare sostanzialmente la dinamica, nell'ordine del +2,6%. Le esportazioni dovrebbero quindi avvicinarsi ai 63,4 miliardi di euro. Per l'import si prevede invece, analogamente a quanto sperimentato nel 2017 , un incremento nella misura del +3,1% per un totale di quasi 35,1 miliardi. A fronte di simili andamenti, il saldo commerciale del settore dovrebbe oltrepassare i 28,3 miliardi, guadagnando circa 592 milioni su base annua (+2,1%).
Entrando nel dettaglio della ripartizione geografica dell'Export nel corso dei primi dieci mesi del 2018, in ambito UE - che registra globalmente una sostanziale stabilità (+0,4%) rispetto al corrispondente periodo del 2017- si confermano ai primi posti, quali partner d'elezione per le aziende del settore, Francia (+2,4%), Germania (+0,9%), Regno Unito (+6,5%) e Spagna (-1,9%). Più dinamici i flussi diretti fuori dai confini comunitari, cresciuti nell'insieme del +4,3%.
Tra i mercati extra-UE va segnalata la Svizzera, in aumento del +14,2%, divenuta per molte categorie di prodotti la principale piattaforma logistica per la successiva riesportazione in altri mercati. Le vendite verso gli Stati Uniti, terzo mercato per valore assoluto dell'export settoriale, rappresentano l'8,6% del totale e mostrano una moderata crescita, pari al +1,3%. Con riferimento al Far East, Hong Kong sperimenta una flessione nell'ordine del -3,5%; di contro, le esportazioni dirette in Cina si mantengono vivaci, archiviando una dinamica del +13,6%. In crescita anche la Sud Corea (+11,3%) e il Giappone. Per quanto riguarda la Russia, al recupero messo a segno nel corso del 2017 (quando aveva registrato un +12,4%), è seguito, nei primi 10 mesi dell'anno, una flessione pari al -3,2%.
"I dati sono largamente positivi, però in frenata. Non dobbiamo allarmarci ma dobbiamo farci qualche domanda. Ci sono mercati difficili. La Cina ha rallentato e questo spaventa tutti ma bisogna capire che si tratta di una situazione in continua evoluzione" commenta ancora Claudio Marenzi , aggiungendo: " Questo è un settore che ce la può fare e deve esserci un aiuto da parte di tutti, compresa la stampa. Noi italiani abbiamo questo spirito autocritico che altri paesi non hanno ma è ora di capire che la nostra è la filiera più virtuosa che esista al mondo. A volte dobbiamo volerci bene. Noi vogliamo dimostrare quanto vale questo settore con i numeri, con i dati che abbiamo raccolto".
Il presidente di Herno, intervistato da Affaritaliani.it ha inoltre dichiarato : "Noi siamo un settore che sviluppa più di settecentomila addetti, contribuiamo quasi al 50% alla bilancia commerciale positiva del nostro Paese, produciamo dati economici molto importanti e contemporaneamente siamo il fiore all'occhiello del Made in Italy. Esportiamo in tutto il mondo anche per dare sempre più valore all'Italia. Siamo quindi centrali nell'economia italiana e speriamo di esserlo sempre di più".
Video- Marenzi, Confindustria Moda:"Siamo centrali nell'economia del nostro Paese"
Paola Bottelli, giornalista che si è occupata largamente di industria della moda e dei suoi aspetti produttivi, distributivi, economico-finanziari, ha messo in evidenza il ruolo primario della filiera, e il suo "valore irripetibile", come sottolinea la giornalista ai microfoni di Affaritaliani.it : "Della Moda si parla sempre focalizzandosi sugli stilisti, sulle sfilate, sugli influencer, sui fashion blogger ma in realtà il valore vero della Moda italiana è rappresentato dalla filiera, una serie di imprese , industrie piccole medie e grandi, che lavorano per creare un prodotto d'eccellenza. Non è un caso che anche tutti i grandi marchi francesi facciano produrre qui in Italia i loro vestiti, le borse e le scarpe. Come potremmo valorizzare ancor più questa filiera italiana? E' importante mettere a conoscenza il grande pubblico, gli opinion leader, che esiste questa grande industria italiana della Moda che fa grandissimi numeri di fatturato, di esportazione e che crea anche un importante surplus nella bilancia commerciale tutti gli anni".
Video- Bottelli, Giornalista: "La filiera è il vero valore della Moda italiana"
A riassumere lo scenario sociale nel quale si inquadra il fenomeno Moda è intervenuto Francesco Morace , sociologo e saggista nonchè Presidente di Future Concept Lab, che ha sottolineato: " Non c'è momento migliore per scrivere questo libro che, in un mondo di tanti cambiamenti, caratterizzato dalla velocità e dalla "bassa risoluzione", può costituire una bussola. Marenzi intitola la sua presentazione al libro 'L'orgoglio del bello’, questa è una frase su cui molto si discute, perché c'è sempre molta confusione su ciò che è bello e su ciò che non lo è, su ciò che è vero e su ciò che è falso. Possiamo dimostrare che il bello esiste e noi ne siamo i culturi. Parlo di Moda, Design, Arte e Cultura. Queste cose sono la possibile chiave di crescita".
Il sociologo e saggista ha inoltre rivelato ai microfoni di Affaritaliani.it : "Oggi c'è la necessita di andare molto più alla sostanza rispetto a prima. Le persone hanno molti più strumenti per conoscere la qualità reale. In un mondo in cui tutto diventa digitale e astratto ecco che proprio il mondo della Moda, elemento di grande visibilità negli ultimi anni, produce una qualità che deve essere anche di grande sostanza. Le persone vanno alla ricerca di credibilità e non solo di visibilità".
Video-Morace, Sociologo: "Le persone cercano credibilità e non solo visibilità"