Economia
Confindustria, Vincenzo Boccia è il nuovo presidente designato
Il Consiglio generale di Confindustria designa Vincenzo Boccia come prossimo presidente
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Come anticipato da Affaritaliani.it che ha sempre documentato il vantaggio del candidato della Piccola Industria sullo sfidante Alberto Vacchi, Vincenzo Boccia è il presidente designato di Confindustria. Dopo il voto di conferma dell'assemblea dell'associazione degli imprenditori del 25 maggio (il giorno dopo, poi, è previsto il suo debutto ufficiale in occasione dell'assemblea pubblica), Boccia succederà a Giorgio Squinzi e sarà il 30° presidente di Confindustria.
La vittoria dell'imprenditore salernitano rappresenta il trionfo dello schieramento dei past president Emma Marcegaglia-Luigi Abete (con l'alleato forte nel Lazio Francesco Caltagirone) sulla coppia sempre degli ex vertici (spalleggiata dal numero uno di Assolombarda Gianfelice Rocca) Luca Cordero di Montezemolo-Antonio D'Amato. Quest'ultimo voleva rimanere negli annali dell'associazione dell'Aquilotto come l'unico presidente meridionale della Confindustria. Ora, D'Amato dovrà condividere questo primato con l'ex presidente della Piccola Industria e imprenditore molto apprezzato all'interno del Sistema. Tanto che Giorgio Squinzi lo ha voluto nella propria squadra affidandogli la delicata guida (per gli imprenditori) del Comitato tecnico Credito e Finanza.
Su 198 aventi diritti al voto, e 192 votanti, Boccia è stato designato con 100 voti, mentre Vacchi ne ha ricevuto 91. Una scheda bianca. Durante la votazione, è stato tributato un lungo applauso al past president Vittorio Merloni che non è potuto venire a votare. E' stata la prima tornata elettorale nell'era della nuova governance di Confindustria che, dopo l'antrata in vigore della riforma Pesenti voluta da Squinzi, ha modificato le regole del funzionamento dell'organizzazione. Tornata elettorale molto dura durante la quale non sono mancati i colpi bassi come campagne stampa denigratorie nei confronti dei supporter dei candidati. Una macchina della comunicazione che non si è mai vista nella storia della Confindustria. Nemmeno durante la penultima sfida fra Giorgio Squinzi e Alberto Bombassei, dove gli stessi schieramenti si sovrapponevano (più o meno) e dove il confronto, come questo, si è risolto al fotofinish.
"Le complessità che abbiamo di fronte non ci permettono il lusso di litigare all'interno: questa Confindustria riuscirà a costruire un percorso di evoluzione, continuità e di cambiamento", sono state le prime parole di Boccia all'uscita del Consiglio in viale dell'Astronomia.
"Non esistono eventi positivi o negativi - ha aggiunto Boccia - ma condizioni da cui ripartire. Parlerò poco, rispetto il mio ruolo di presidente designato. Abbiamo un presidente fino a l 25 maggio, ascolterò molto Giorgio Squinzi e non parlero' fino a quella data. Nei prossimi giorni affronteremo la questione delle deleghe, della squadra e dell'assemblea e cercheremo di coinvolgere quanto più possibile i nostri colleghi. Sono convinto che tutte le opzioni di concepire la sfida come negativa sono elementi marginali. Nei prossimi giorni riusciremo a costruire e dare l'esempio di come si fa sistema". E' necessario, ha detto ancora l'industriale salernitano, "aprire una nuova stagione di corresponsabilità e impegni". Nel corso del Consiglio generale Boccia ha anche ringraziato Vacchi "per il grande fair play con cui abbiamo condotto la campagna elettorale".
"I miei migliori auguri a Vincenzo Boccia, quello che non deve emergere ora è una spaccatura", è stato invece il commento di Vacchi lasciando viale dell'Astronomia. Il presidente di Unindustria Bologna ha parlato di "una scelta non necessariamente negativa; ora serve una squadra forte perchè ci attendono sfide importanti", ha sottolineato.
Per l'alleato Aurelio Regina "si sono sentiti solo slogan, ora servono i fatti per consentire a Confindustria di rispondere alle sfide che attendono il mondo industriale". Regina, ex numero uno di Unindustria, era uno dei quattro candidati alla corsa per il rinnovo della presidenza. "Adesso - ha aggiunto - staremo a vedere qual è il programma" di Boccia. "Dispiace molto vedere una Confindustria così spaccata. Si è persa l'unica occasione di un vero cambiamento", è stato poi il commento di Montezemolo.
Di "spaccatura", parla anche l'altro auto-candidato che si è ritirato prima della fase finale, ovvero il numero uno degli industriali bresciani, Marco Bonometti. "Mi auguro si ritrovi l'unità, solo una Confindustria unita può essere un interlocutore all'altezza delle parti sociali e del governo", ha poi affermato. Quanto a una possibile uscita di altre aziende dall'associazione di viale dell'Astronomia, Bonometti ha affermato: "Dipende se Confindustria ritornerà al suo ruolo di storica rappresentanza delle imprese, altrimenti ognuno farà le sue considerazioni".