Economia

Coronavirus, Ue: Conte vince la battaglia dei bond. Ma i soldi solo nel 2021

Accordo sul Recovery Fund, via libera alla proposta di Italia, Francia e Spagna, piano da 1000 miliardi ma non ci sarà la liquidità immediata

Coronavirus, Ue: Conte vince la battaglia dei bond. Ma i soldi solo nel 2021

L'emergenza Coronavirus prosegue in tutta Europa, per questo nel Consiglio in programma domani si andrà verso il via libera ai bond proposti da Italia, Francia e Spagna. La liquidità però del Recovery Fund sarà percepibile solo nel 2021, un passo in avanti ma non quello che si sperava da parte del governo italiano che per voce di Conte insisteva per avere quei soldi subito disponibili. Il fondo sarà di 1000 miliardi. Sarebbe - riporta Repubblica - un risultato provvisorio, con diversi punti ancora aperti sui quali i governi torneranno a scontrarsi, ma comunque un deciso passo avanti nei negoziati: fino a pochi giorni fa per i nordici parlare di Fondo e titoli comuni era inaccettabile. Ora il principio è passato. Anche grazie a quella che dietro le quinte viene accreditata come la svolta di Angela Merkel, pronta a chiudere un accordo entro giugno, prima dell’avvio del semestre di presidenza tedesca della Ue che la farebbe passare come madrina dei bond di fronte ai suoi elettori.

Lo schema concordato negli ultimi frenetici contatti tra leader prevede che domani non ci saranno conclusioni a ventisette, ma una dichiarazione proprio di Michel che, salvo sorprese, confermerà il Fondo e darà mandato a Ursula von der Leyen di lavorarci. La presidente della Commissione ha già pronta la sua proposta, mancano solo alcuni dettagli, e la presenterà il 29 aprile. A quel punto la palla andrà all’Eurogruppo: se i ministri delle Finanze troveranno un accordo sui numerosi punti aperti, il dossier a giugno tornerà ai leader per il via libera finale. L’obiettivo - prosegue Repubblica - degli “Ursula Bond” sarà di raccogliere tra gli investitori 1.000 miliardi, sempre che i nordici non ottengano di ridimensionarla. Il progetto von der Leyen prevede di versare questi fondi ai paesi più colpiti dalla crisi e con meno margine di spesa pubblica a causa dell’alto debito sovrano.