Economia
Di Maio, lo strategist: "Problema interno ai 5S. Governo ko se il Pd crolla"
Come vedono i mercati le difficoltà del M5S e lo stato di salute del Governo in vista del voto in Emilia? L'analisi di Longo, market strategist di IG Markets
Effetto Di Maio a Piazza Affari? La Borsa, dopo un andamento negativo in mattinata fuori dal coro delle piazze azionarie europee per una fiammata (di 8 punti base rispetto alla chiusura di ieri) dello spread Btp-Bund a 170 punti base, ora nuovamente intorno quota 162 (differenziale che ha innescato il rosso dei titoli bancari), rientra gradualmente e si allinea alla performance dei listini del Vecchio Continente.
Dopo la chiusura positiva delle Borse asiatiche, gli indici Ue tengono e resistono sopra la parità, con il Dax di Francoforte che stamattina dopo il suono della campanella ha aggiornato il massimo storico superando i 13.600 punti. Messa da parte, ma non del tutto, la preoccupazione per la diffusione del virus cinese, le Borse dunque stanno tentando un rimbalzo.
Come stanno leggendo gli eventi politici gli investitori che operano sulla Borsa di Milano? “Il passo indietro di Luigi Di Maio dalla carica di capo politico del M5S a quattro giorni dal voto emblematico dell’Emilia Romagna ha suscitato qualche sorpresa solo all’inizio delle contrattazioni, ma poi la scossa si è rivelata timida e poco convincente", spiega ad Affaritaliani.it Vincenzo Longo, market strategist di IG Markets.
"La mossa - aggiunge Longo - è stata perlopiù letta dagli investitori come una misura cautelare in vista della tornata elettorale di domenica, visto che il grande sconfitto che uscirà con certezza dal voto dell'Emilia-Romagna, l’area che ha tenuto a battesimo il Movimento fondato da Beppe Grillo, sarà proprio il M5S”.
Lo strategist poi spiega che sui mercati in questo momento “prevale la cautela, ma gli investitori non stanno ancora mettendo in conto una debacle del Governo dalla sfida di domenica fra Lucia Borgonzoni e Stefano Bonaccini, esito che rimane altamente incerto". "I movimenti di oggi - ribadisce -sembrano più segnalare una sconfitta dei grillini che non mette a repentaglio una tenuta dell’esecutivo". "Non ci sono infatti forti movimenti né sull’azionario né sull’obbligazionario governativo. Non stiamo assistendo a forti vendite”, aggiunge Longo.
Quali sono il sentiment e gli scenari ipotizzati dagli investitori sul voto di domenica? “Da un lato c’è una forza politica debole, il Pd che però gioca in casa, dall’altra vi è un partito in crescita, la Lega che però deve affrontare alcune difficoltà come il calo di popolarità di Salvini e la diffusione del movimento delle Sardine. Fattori che rendono più incerto il risultato elettorale”, spiega poi lo strategist secondo cui “anche nel caso di una vittoria del Carroccio non è assolutamente detto che il Governo Conte cada, perché le forze che compongono la maggioranza sono coese e potrebbero resistere a una eventuale richiesta di voto di fiducia”.
Anche in caso di affermazione della Borgonzoni, “gli scenari di voto anticipato rimangono residui”. Quello che per Longo potrebbe innescare dei dubbi e forti tensioni sulla tenuta dell’esecutivo “è una vittoria a larga maggioranza della Lega”. Insomma, la parola fine al Conte bis per gli investitori potrebbe venir messa solo in caso di “debacle del Pd”.
@andreadeugeni