Economia

Disfatta Adidas, persi 39 milioni: le sneakers tedesche non camminano più

di Roberta Nutricati

Adidas inizia il 2023 nel peggiore dei modi, ma era una tempesta annunciata. Il risultato va contestualizzato con i cambiamenti del mercato di settore

“Il 2023 sarà un anno di transizione per gettare le basi per tornare ad essere un'azienda in crescita e redditizia. Ci concentreremo completamente sul consumatore, sui nostri atleti, sui nostri partner di vendita al dettaglio e sui nostri dipendenti adidas”. Infine Gulden ha concluso, con tono scaramantico: “Abbiamo tutti gli ingredienti per avere successo: un grande marchio, persone fantastiche, partner fantastici e un'infrastruttura globale seconda a nessuno. Dobbiamo rimettere insieme i pezzi, ma sono convinto che col tempo faremo tornare a splendere Adidas. Ma abbiamo bisogno di un po' di tempo".  

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La crisi delle sneakers: le cause della parabola discendente

Tutti gli stakeholders del mercato delle sneakers stanno soffrendo una grossa crisi e non da ora. Il problema infatti non è circoscritto solo a casa Adidas, ma investe tutte le sue competitor. Nonostante il recente report di BoF Insights abbia rilevato come proprio le sneakers rappresentino circa il 55% degli assortimenti di footwear dei brand di lusso (che la riconfermano come una categoria irrinunciabile) altri fattori indicano che la predominanza del modello di scarpe sportive stia svanendo, travolta com’è dalla diffusione di mocassini, slip-on e clog di vario tipo. Infatti, sempre secondo BoF - che ricava i propri dati da Euromonitor- “nel 2022 le vendite globali di sneakers hanno raggiunto i 152,4 miliardi di dollari, con un aumento del 2,7% rispetto all'anno precedente, ma con un drastico rallentamento rispetto al picco del 19,5% registrato nel 2021”.