Economia
Io, imprenditore disperato, dico: "I rincari del gas ci faranno chiudere"
I rincari energetici stanno mettendo in ginocchio l'Italia, con le bollette che hanno visto un incremento di prezzo di 30 miliardi di euro in soli tre anni
Rincari, perchè l'Italia non ha una produzione autosufficiente di energia e deve comprare all'estero? Il grido disperato di un industriale italiano
Bollette passate da 3.000 euro a 12.000. Non è fantascienza, sono i racconti degli imprenditori italiani che, negli ultimi mesi, si sono trovati a gestire costi sempre più elevati per luce e gas. Una situazione preoccupante che impedisce alle nostre aziende di competere ad armi pari con il mercato internazionale. Dopo due anni di pandemia, le imprese si trovano a dover gestire bollette elettriche superiori rispetto ai loro competitor come Francia e Germania. Rincari del 35% che stanno portando alcuni imprenditori ad affermare che è meglio smettere di produrre che andare avanti con questi costi.
Io sono Andrea Pasini un imprenditore di Trezzano Sul Naviglio e credo che rischiamo seriamente di perdere l’opportunità unica di una ripresa economica e tutto questo perché la politica ha sottovalutato il problema dei rincari. L’impennata dei prezzi dell’energia, del gas e delle materie è anche colpa di una politica miope che coinvolge gli ultimi governi. Perché il nostro Paese non ha fonti energetiche autonome ed è costretta ad acquistare all’estero? Perché l’ideologia ci impedisce di valutare in maniera seria il nucleare, mentre altri paesi dell’Unione Europea stanno aprendo nuove centrali?
L’Italia è, in Europa, tra le realtà più esposte al rincaro del gas naturale che rappresenta il 42% della nostra energia. Il mix energetico in Italia nel 2020 è molto più alto rispetto al Regno Unito (38%), alla Germania (26%), alla Spagna (23%) e alla Francia (17%). Quest’ultima registra una percentuale così bassa facendo affidamento proprio sull’energia nucleare.