Economia

Eni, trimestre record: utile a 3,58 mld. E il titolo parte forte in Borsa

L'utile netto del trimestre è balzato a 3,58 miliardi da 856 milioni del I trimestre del 2021 e l'utile netto adjusted a 3,27 miliardi da 270 milioni

Eni conferma l'offerta pubblica di azioni della controllata Plenitude e la quotazione sul listino milanese attraverso un' Ipo entro il 2022

Eni chiude il primo trimestre dell'anno con risultati in forte crescita trainata dai solidi risultati dell'Exploration & Production. L'utile netto del trimestre è balzato a 3,58 miliardi da 856 milioni del primo trimestre del 2021 e l'utile netto adjusted a 3,27 miliardi da 270 milioni. L'ebit adjusted consolidato del periodo vola a 5,19 miliardi, in crescita del 300% rispetto allo stesso periodo del 2021.

La performance, sottolinea Eni, è stata trainata dai solidi risultati della E&P con un Ebit adjusted  di 4,38 miliardi, un incremento di 3 miliardi rispetto al primo trimestre 2021 dovuto alla capacità di catturare il rilevante aumento dei prezzi di realizzo delle produzioni equity (+70% in media). La produzione di idrocarburi del trimestre è stata di 1,65 milioni di boe/g, in calo del 3%, livello coerente con la guidance dell'anno, sottolinea il gruppo. A Piazza Affari il titolo parte "forte" e "positivo" in rialzo dello 0,75% a 13,256 euro e chiude a +1,76%.

Nel primo trimestre "la nostra performance ha dimostrato solidità e resilienza in un contesto di estrema volatilità dei prezzi e di incertezza a causa della guerra in corso e delle tensioni internazionali" ed "è stato un trimestre di evidenti progressi nell'attuazione della nostra strategia volta a garantire sicurezza e sostenibilità del sistema energetico, mantenendo il nostro forte impegno a una giusta transizione energetica e alla creazione di valore per i nostri stakeholder", ha commentato Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni.

Mettendo in evidenza "i rilevanti sviluppi strategici per Eni. Abbiamo reagito con rapidità alle mutate condizioni del mercato energetico facendo leva sulla dimensione globale del nostro settore upstream e sulle consolidate relazioni con i paesi produttori per identificare nuove opportunità di forniture per l'Europa, incrementali e alternative a quelle esistenti".

"Abbiamo concluso importanti accordi con Algeria, Egitto e Congo, e un altro ancora in Angola, che rafforzano ulteriormente le attivita' congiunte con le società di stato locali con l'obiettivo di promuovere maggiori flussi di export di gas naturale a beneficio dell'Italia e dell'Europa nel contesto della transizione verso un'economia decarbonizzata", ha poi ricordato Descalzi.

"Durante il trimestre abbiamo concluso con successo l'iter di quotazione della nostra consociata upstream norvegese, VarEnergi, della quale adesso deteniamo il 64%, e abbiamo lanciato con BP l'operazione di integrazione dei rispettivi rilevanti portafogli upstream in Angola. Plenitude, la nostra controllata che integra le energie rinnovabili con il retail gas&power, procede verso la quotazione entro il 2022 subordinata alle condizioni di mercato ed abbiamo annunciato la prossima costituzione di una impresa per la Mobilità Sostenibile che combinera' le nostre bioraffinerie, il nostro network di punti vendita multi-prodotto, multi-servizio e la relativa clientela",  ha sottolineato Descalzi.