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Economia
Eredità Agnelli, necessario un accordo con la madre. Ora si mette male per Elkann: vacilla il controllo sulla Dicembre

Eredità Agnelli: il sequestro di 75 milioni mette in crisi la Dicembre e agita gli Elkann

Il vaso di Pandora è stato aperto, e ora a John, Lapo e Ginevra Elkann non resta che tirare le somme. Il provvedimento di sequestro preventivo di 75 milioni di euro deciso dalla Procura di Torino rappresenta un punto di non ritorno. Fino a questo momento, la faida familiare, pur avendo avuto una forte risonanza mediatica, non aveva mai colpito direttamente il cuore del patrimonio dei fratelli Elkann. Ora, con il congelamento di una somma così ingente, il controllo degli Elkann sulla società Dicembre – che gestisce colossi come Exor, Stellantis e Juventus – rischia davvero di essere in bilico. Cosa succederà?

Prima facciamo un passo indietro. In molti, soprattutto tra i sostenitori di Margherita, vedono in questa mossa della magistratura la fine di una saga lunga quasi due decenni. Difatti, i figli di Margherita sarebbero accusati di aver orchestrato un complesso disegno per nascondere le reali condizioni di residenza della nonna Marella e, così facendo, di aver evaso tasse e redditi per cifre monstre. Al centro dell'indagine, due trust alle Bahamas e donazioni di opere d'arte e oggetti preziosi, che secondo gli inquirenti sarebbero stati utilizzati per ridurre la "massa ereditaria" e, di conseguenza, le tasse dovute. E non è finita qui. Un paio di orecchini con diamanti del valore di 78 milioni di euro, donati da Marella Caracciolo alla nipote Ginevra Elkann, regali che però sarebbero stati falsamente registrati come "donazioni" ai fratelli John, Lapo e Ginevra prima della sua morte. Il motivo? Ancora una volta per eludere le tasse di successione.

Nel cuore di questa battaglia vi è quindi una questione delicatissima già menzionata: la residenza della madre di Margherita, Marella Caracciolo, negli ultimi anni della sua vita. Secondo i legali di Margherita, Marella non risiedeva stabilmente in Svizzera come dichiarato dai figli, ma passava gran parte del suo tempo a Torino, ricevendo cure mediche per i suoi problemi di salute. Questo dettaglio non è irrilevante: la residenza fiscale della vedova Agnelli è cruciale per determinare la legittimità dei pagamenti Irpef e dei redditi derivanti dal patrimonio, stimati in decine di milioni di euro. A questo proposito, i pubblici ministeri italiani hanno evidenziato che un libro pubblicato da Adelphi nel 2014, intitolato "Ho coltivato il mio giardino" e firmato da Marella Caracciolo e dalla nipote Marella Chia, sarebbe stato diffuso per supportare la falsa narrazione che la Caracciolo risiedesse stabilmente in Svizzera. Secondo le indagini, l'idea del libro sarebbe nata da John Elkann, il quale avrebbe supervisionato il progetto e persino modificato il testo originale.

Cosa succederà alla Dicembre?

Gli inquirenti, quindi, contestano ai fratelli Elkann i reati di dichiarazione fraudolenta e truffa ai danni dello Stato italiano. Reati che mettono a rischio non solo gli eredi Agnelli ma anche la cassaforte dell'impero. La questione dell’eredità infatti ruota principalmente attorno alla società Dicembre, la cassaforte torinese che gestisce un patrimonio di circa 30 miliardi di euro. Attualmente, John Elkann possiede il 60% della società, mentre Lapo e Ginevra detengono ciascuno il 20%.

Ma veniamo al sodo: la procura ha quindi raccolto prove che indicherebbero una stabile residenza di Marella in Italia dal 2010, il che implica che la successione dovrebbe seguire il diritto italiano. La distinzione tra diritto svizzero e italiano è cruciale in questa vicenda: mentre il primo consente di rinunciare all’eredità (così come ha fatto Margherita con gli accordi di Ginevra nel 2004), il secondo no. Da qui si mette in discussione sia la divisione del patrimonio che il controllo dell’impero Agnelli.  Margherita Agnelli e i suoi quattro figli hanno così un ulteriore asso nella manica da giocare nella causa civile. L’obiettivo principale della figlia dell'Avvocato è ottenere un risarcimento per un’eredità che ritiene le sia stata sottratta, mentre la procura mira a recuperare gettito fiscale. Tuttavia, se le indagini dovessero indebolire ulteriormente la posizione degli Elkann, potrebbe diventare necessario raggiungere un accordo con Margherita per mantenere il controllo sull'impero, o dividerlo con lei.

 






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