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Economia
Agnelli: nel mirino il patrimonio di Marella, caccia a società offshore

Eredità Agnelli: nel mirino il patrimonio di Marella

Sotto la lente d'ingrandimento dell'inchiesta aperta dalla procura di Torino in seguito all’esposto di Margherita Agnelli c'è il patrimonio dell’Avvocato poi diventato eredità e, quindi, quello della moglie Marella, scomparsa il 23 febbraio 2019. Come scrive il Corriere della Sera, "già affetta da problemi di salute, lei avrebbe trascorso la maggior parte del tempo in Italia, almeno nel 2018, l’anno preso in esame dagli investigatori: più dei 183 giorni previsti dalla legge per risultare residente nel nostro Paese, e non più in Svizzera. Particolare che inciderebbe sulle modalità di pagamento delle tasse (cosa che interessa ai pm) e che potrebbe annullare la successione aperta con diritto svizzero (l’obiettivo di Margherita)".

"Nell’inchiesta sono indagati per «dichiarazione fraudolenta» (in concorso) John Elkann, uno dei tre figli di Margherita e presidente di Exor (estranea all’indagine), Gianluca Ferrero, storico commercialista della famiglia e numero uno della Juve, e Urs Robert Von Gruenigen, incaricato di amministrare il patrimonio della donna".

L'ipotesi, riportata dal Corriere della Sera, è che "proprio per dimostrare la residenza in Svizzera — come da tesi investigativa — che diverso personale in servizio in Italia sarebbe stato «assunto» dalle fiduciarie o dallo stesso John Elkann: autista, colf, cuoca. Ferrero e l’amministratore svizzero avrebbero poi redatto e firmato le dichiarazioni «fraudolente»". 

Aggiunge un particolare il Fatto Quotidiano, secondo cui "Margherita Agnelli dà la caccia ai capitali offshore di famiglia, che le sarebbero stati occultati nell’accordo sull’eredità. La Procura di Torino cerca i redditi, potenzialmente enormi, che sarebbero stati occultati al Fisco, attraverso fiduciarie collegate a paradisi fiscali".

LEGGI ANCHE: Agnelli, indagine della procura di Torino: indagato John Elkann

In bilico l'impero guidato da John Elkann?

Sempre il Corriere della Sera, ricorda quale sia il motivo del contendere di questa saga famigliare: "Oggi la holding degli Elkann (60% John, 20% ciascuno Lapo e Ginevra) è il primo azionista di un impero da 35 miliardi con partecipazioni in Stellantis, Ferrari, Juventus, Philips, Cnh ecc. Ed è il bersaglio grosso della madre. Ma i suoi tre figli Elkann avevano fatto sapere già in passato, a proposito delle varie «infondate» cause civili, di essere «sempre determinati a rispettare le volontà dei nonni» e di «attendere con serenità e fiducia la decisione dei giudici. Decisione che in ogni caso non muterà gli assetti di governance della Dicembre»".

Ma secondo il Fatto Quotidiano la vicenda è un attacco al cuore di un mito: quello degli Agnelli. "E a pagarne le conseguenze più dure potrebbe essere lui, l’erede che non porta più quel cognome, John Elkann. A rischio di veder messo in ballo il ruolo che suo nonno gli aveva assegnato: la guida dei tesori di famiglia".






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