Economia
Euro digitale, partenza in salita: è già pioggia di truffe. Allarme della Bce
La fase di preparazione è partita solo a novembre scorso, ma sull'euro digitale già fioriscono le truffe: l'allarme della Bce
Euro digitale, partenza in salita: è già pioggia di truffe. Allarme della Bce
La fase di preparazione è partita solo a novembre scorso, ma sull'euro digitale già fioriscono le truffe. A segnalarlo è la stessa Banca centrale europea (Bce), responsabile del progetto, che con un comunicato ufficiale diffuso nei giorni scorsi ha messo in guardia i cittadini dell'Eurozona contro la ricezione di posta elettronica e telefonate di sedicenti membri del personale dell'Eurotower. "Se ricevi un'e-mail che sembra insolita, non cliccare su nessuno dei link che contiene, non aprire nessun allegato e non rispondere a inviti o campagne", si legge sul sito, chiarendo che qualsiasi richiesta di investimento sull'euro digitale "è una truffa".
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Anche perche la Bce non è una banca commerciale, non detiene conti correnti per il pubblico, e mai potrebbe chiedere denaro o informazioni personali.Tra i suggerimenti per evitare raggiri, la banca di Francoforte raccomanda di "non fidarsi mai di una e-mail inoltrata", di controllare bene il mittente della posta ("un'e-mail della Bce sarà sempre inviata da un indirizzo che termina con @ecb.europa.eu oppure @ecb.int") e il prefisso telefonico della chiamata in arrivo: "Se sembra un numero telefonico della Bce (+49 69 1344 xxx) potresti essere vittima del cosiddetto "caller Id spoofing", ossia falsificazione intenzionale di informazioni trasmesse per contraffare il numero telefonico dal quale si effettua una chiamata". Infine, l'esortazione a denunciare i casi di frode alle forze dell'ordine, rivolgendosi alle autorità nazionali competenti, dal momento che "la Bce non è responsabile di eventuali abusi del proprio nome".
Di sicuro, invece, la banca di Francoforte si sta occupando della fase preparatoria per il debutto dell'euro digitale che dovrebbe avvenire tra un paio d'anni. Dopo l'istruttoria conclusa a ottobre, a novembre sono iniziati i lavori per la messa a punto del regolamento e la selezione dei fornitori per sviluppare piattaforme e infrastrutture. A fine 2025 si farà il punto, anche in base al processo legislativo condotto dall'Unione europea, e se tutto va bene dal 2026 si potrà disporre gratuitamente della moneta virtuale dell'Eurozona, cioè dell'equivalente elettronico dell'euro in contanti.
Che, secondo le intenzioni della Bce, aumenterà l'efficienza dei pagamenti europei, contribuendo a rafforzare "l'autonomia strategica dell'Europa", con proprie infrastrutture al posto di quelle di operatori non europei. In pratica, con l'euro digitale si potranno effettuare tutti i consueti pagamenti elettronici tramite telelfono o carta, sia on-line sia off-line, purché vi sia una vicinanza fisica tra i dispositivi (ad esempio smartphone) del pagatore e del beneficiario. Ma per evitare operazioni di riciclaggio e attività illegali saranno posti limiti all'ammontare dei pagamenti off-line.