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Economia
Euro o non Euro, davvero non esiste un'alternativa? La proposta "senza debito"

Euro o non Euro, davvero non esiste un'alternativa? Ecco la proposta "senza debito"

Nei media, di tanto in tanto, ricorre il titolo “quanto ha perso l'Italia con l'introduzione dell'euro?” E ancora, è vero che l'euro ha rallentato la potenzialità economica dell'Italia? Una delle tante motivazioni addotte è: l'adozione dell'euro ha portato anche a dei problemi per l'Italia. La competitività delle imprese italiane è diminuita rispetto a paesi con un costo del lavoro più basso, come la Germania. Questo ha portato ad una riduzione delle esportazioni italiane e ad una maggiore concorrenza dai prodotti stranieri sul mercato interno.

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Inoltre, la politica monetaria unica dell'euro non ha tenuto conto delle diverse necessità economiche dei singoli paesi dell'eurozona, il che ha reso più difficile per l'Italia affrontare la crisi finanziaria del 2008 e la successiva recessione. Dopo la Brexit stanno nascendo a macchia d'olio partiti o gruppi che vogliono staccarsi da “questa Europa” che non soddisfa ampiamente i “desiderata” delle realtà economiche e sociali. Faccio un esempio: dopo l'uscita della Gran Bretagna, che aveva ancora la propria moneta -la sterlina-, ora in Germania il partito dell'estrema destra Alternative für Deutschland (ADF) punta a promuovere un referendum per la Dexit. Probabilmente le fibrillazioni nascono e/o sono nate per la mancanza di lungimiranza o per l'imposizione del cibo alternativo (gli insetti e la carne “sintetica”) o per il vino cancerogeno o per le auto elettriche (e non siamo ancora a conoscenza con cosa e come produrre tutta l'energia necessaria per far circolare milioni di mezzi di locomozione) oppure perché non c'è parità fiscale nei vari Paesi.

A livello di pour parler risultano abissali le differenze di trattamento fiscale nei confronti delle banche, delle aziende e dei cittadini nei vari stati; a solo titolo di esempio basti pensare al Lussemburgo o all'Olanda. Domanda: allora tutto si riduce al semplice denaro che è gestito in modo “imperativo e impositivo” e legalizzato dalla Banca Centrale Europea? Forse è così oppure è una delle tante altre motivazioni? Molti hanno cavalcato e tutt'ora cavalcano l'idea di “rivedere” queste posizioni che, a mio parere, sono intoccabili, per il semplice motivo che incorriamo nel rischio di smontare tutto. Ma allora all'euro non c'è alternativa? Forse sì.

POPOSTA/PROVOCAZIONE

Se partiamo dal concetto che il denaro esiste solo perché viene “accettato per convenzione” e prodotto dal nulla, allora perché non potremmo immettere nella circolazione ordinaria il “credito d'imposta” magari in parallelo con l'euro? E dal momento che tutto diventa digitale perché non farlo come se fosse una criptovaluta? Praticamente sarebbe come una “moneta” dove non ci sarà mai un vero “incasso” e quindi un debito per lo Stato (oggi lo Stato incassa e paga in euro). Domandona: lo Stato emittente diventerebbe una Banca Centrale? Addirittura, come già suggerito in precedenza, si potrebbe prendere la palla al balzo e trasformare il Debito Pubblico in credito d'imposta. C'è qualche legge o  direttiva che lo impedisce? Questa utopia, potete anche giudicarla come una proposta/provocazione, ma almeno questa volta mi sono divertito a farla. Grazie per l'attenzione.

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