Economia

Ex-Ilva, incontro al Mimit. Urso e Morselli sperano, i sindacati: "Sciopero"

La manager: "Abbiamo messo in sicurezza l'azienda". Venier (Snam): "Vantiamo un credito di 208 milioni con Acciaierie d'Italia"

Ex Ilva: Fim, ancora troppe incertezze su tavolo, accelerare su rilancio

Ci sono ancora "troppe incertezze sul tavolo" e "bisogna accelerare sul rilancio produttivo" di Acciaierie d'Italia. E' questa la valutazione espressa, dopo 5 ore di confronto al Mimit, dal segretario generale della Fim-Cisl Roberto Benaglia e dal segretario nazionale Valerio D'Alò. "Nell’incontro di oggi, il Ministero e l’azienda hanno illustrato i dettagli dei contenuti del d.lgs 5 del gennaio 2023 “salva Ilva” e della ricapitalizzazione operata da Invitalia per conto dello Stato Italiano. Sono stati inoltre illustrati da parte dell’azienda i programmi di lungo termine per gli investimenti di decarbonizzazione che partiranno a fine 2023, nonché i programmi produttivi che danno come obiettivo al siderurgico di Taranto 4 mln di tonnellate di acciaio per il 2023 e 5 mln per il 2024", riferiscono.

"Rispetto a questo quadro - evidenziano Benaglia e D'Alò - non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti e definitive rispetto agli impegni della gestione aziendale, al necessario riequilibrio della governance, per noi indispensabile, e agli obiettivi di maggiori investimenti, aumenti della produzione e della riduzione della cassa integrazione che per noi restano gli elementi principali delle nostre richieste. Il governo, unitamente agli enti locali e all’azienda, ha formulato la proposta di un accordo di programma per l’area Taranto anche per realizzare gli obiettivi degli investimenti aggiuntivi proposti dal governo all’interno del d.lgs 5".

"Per quanto ci riguarda, come Fim Cisl, ogni eventuale discussione sull’accordo di programma non deve indebolire gli obiettivi di rilancio produttivo indispensabile per il siderurgico e nemmeno corrispondere ad un’ipotetica idea di chiusura dell’area a caldo", affermano i due sindacalisti.

"Su richiesta del sindacato - proseguono Benaglia e D'Alò - il governo ha comunque garantito un dialogo costante con tutte le parti sociali che entro un mese dovrà portare alla riconvocazione del tavolo. E’ per noi prioritario che questi ulteriori aggiornamenti siano dedicati soprattutto al piano di investimenti, che deve portare anche al rifacimento di AFO5 e al rientro dei lavoratori ancora in cassa integrazione e stabilità e garanzia sul sistema di appalti".

"Come Fim Cisl riteniamo che nonostante i provvedimenti e gli impegni adottati dal governo, la situazione di Acciaierie D’Italia soffra di eccessive incertezze e debolezze che vanno affrontate nel corso del 2023. Siamo disponibili a valutare nelle prossime giornate insieme a Fiom e Uilm lo stato della vertenza e i prossimi passi negoziali e sindacali", concludono.