Facebook fa business sui malati. Chiesti i dati dei pazienti Usa
Nuova tegola per Mark Zuckerberg
Si apre un nuovo capitolo nella controversa vicenda legata alla diffusione dei dati degli utenti Facebook. Sulla scia dello scandalo Cambridge Analytica, il social network fondato da Mark Zuckerberg ha ammesso di aver discusso con istituzioni mediche la possibilita' di analizzare e confrontare i dati degli utenti con quelli dei pazienti di ospedali e strutture sanitarie per un progetto di ricerca, come riportato dalla Cnbc.
L'obiettivo: individuare pazienti che necessitano di un trattamento speciale. La missione e' stata condotta silenziosamente fino al mese scorso da un cardiologo chiamato Freddy Abnousi, che si autodescrive su LinkedIn come una persona "che guida progetti top-secret".
La società di Menlo Park in California aveva avviato colloqui con delle istituzioni mediche tra cui le prestigiose American College of Cardiology (ACC) e la Stanford University School of Medicine, ma il progetto era stato accantonato il mese scorso dopo l'esplosione dello scandalo Cambridge Analytica, senza che alcun dato venisse condiviso o analizzato.
Secondo quanto riportato dalla Cnbc, la ricerca avrebbe dovuto mettere a confronto - in forma rigorosamente anonima - i dati medici dei pazienti e le informazioni degli utenti. Incrociare informazioni come malattie o prescrizioni di medicinali e dati generali come età, stile di vita, amici, like, avrebbe poi permesso ai ricercatori di individuare gli specifici bisogni degli utenti, arrivando a riconoscere anche la necessita' di cure mediche, di controlli o addirittura di ospedalizzazione.
Cathleen Gates, presidente ad interim dell'American College of Cardiology, ha spiegato a Cnbc che il suo istituto era stato coinvolto in questa discussione sull'utilizzo di dati anonimi di Facebook confrontati con quelli altrettanto anonimi dell'istituto sanitario per una "ricerca scientifica incentrata sui modi in cui i social media potrebbero aiutare a prevenire e trattare le malattie cardiache, ovvero la principale causa di morte al mondo".
Un portavoce del gruppo guidato da Mark Zuckerberg ha detto a Cnbc che "questo lavoro non si e' mai spinto oltre la fase di pianificazione e non abbiamo ricevuto, condiviso o analizzato i dati di alcun individuo". Spiegando di essere stato in contatto con l'American College of Cardiology, il portavoce ha aggiunto: "Il mese scorso abbiamo deciso di sospendere queste discussioni in modo da focalizzarci su altro lavoro importante da fare, incluso il fare un lavoro migliore per proteggere i dati della gente ed essere piu' chiari su come i dati sono usati nei nostri prodotti e servizi".
Zuckerberg si prepara a essere messo sotto torchio dai legislatori Usa quando l'11 aprile prossimo si presentera' personalmente a Capitol Hill per rendere conto dello scandalo Cambridge Analytica, la societa di dati usata anche dalla campagna elettorale di Donald Trump e che secondo Facebook ha condiviso "impropriamente" le informazioni di un massimo di 87 milioni di utenti.