Economia

Usa, la Fed rinvia la stretta monetaria. Tassi invariati tra 0-0,25%

La Federal Reserve ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse allo 0-0,25%, un minimo storico a cui furono portati nel dicembre del 2008 nel pieno della peggiore crisi finanziaria dalla Grande Depressione degli anni '30. Lo ha annunciato la banca centrale americana al termine della sua riunione, iniziata ieri. La decisione della Fed di lasciare i tassi invariati non è stata presa all'unanimità. A votare contro è stato Jeffrey Lacker, il presidente della Fed di Richmond, che spingeva per un aumento di 0,25 punti.

La Federal Reserve ha ritoccato al rialzo le stime sulla crescita dell'anno in corso. Ha rivisto anche le previsioni sulla disoccupazione, che sara' piu' bassa di quanto anticipato lo scorso giugno. Per il 2015, la Banca Centrale americana attende ora una crescita del prodotto interno lordo al 2,1%, mentre a giugno aveva indicato un +1,9%. Le stime diffuse dalla Banca Centrale americana sono arrivate al termine della riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Banca Centrale, durante la quale i tassi di interesse sono rimasti fermi a un range tra lo 0 e lo 0,25%. Quest'anno il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi al 5%, meno del 5,3% previsto a giugno.


LA CHIUSURA DELLE BORSE EUROPEE - Piazza Affari, al pari delle altre Borse europee, archivia la seduta in cauto rialzo (Ftse Mib +0,18% a 22.099 punti) in attesa della decisione della Fed sui tassi. Lo spread tra Btp e Bund è in calo a 112 punti. Tra le evidenze di giornata lo sprint di Autogrill (+4,91%) con l'a.d Tondato che ha indicato che il 2015 è l'anno migliore degli ultimi 5 in Italia. Buon andamento per Bpm (+1,46%) che vede, tra l'altro, entrare il fondo pensioni canadese, Canada Pension Plan Investment Board, nel capitale col 2,01 per cento. Sul fronte opposto, debole un'altra popolare la Bper (-1,97%). Ieri l'a.d Vandelli ha indicato che non c'è alcuna shortlist sul per quanto riguarda una futura aggregazione e che il processo di trasformazione in Spa potrebbe essere tra aprile e ottobre prossimi. Debole l'energia con Enel che cede lo 0,69% ed Eni lo 0,79 per cento. Denaro, tra gli altri su Moncler (+2,26%), Atlantia (+2,01%) Exor (+1,28%), Buzzi Unicem (+1,22%). Rialzo dell'1,09% per Mediaset sugli ascolti di Mediaset Premium nel mercoledì di Champions.