Economia
Ferrari vale (quasi) mezza Exor. Da Stellantis a Philips: Elkann traccia il futuro della cassaforte in una lettera ai soci
La performance in Borsa del Cavallino, in crescita del 35%, ha portato il Nav della holding a oltre 38 miliardi

Ferrari è la gallina dalle uova d'oro di Exor. La lettera di Elkann ai soci
Ferrari è il motore segreto che alimenta l’intera holding Exor, un vero e proprio deposito d’oro. Lo spiega chiaramente lo stesso Ceo, John Elkann, in una lettera agli azionisti per il 2024 nella quale spiega nero su bianco come il Cavallino, dallo scorporo da FCA, abbia generato un rendimento complessivo per gli azionisti superiore a 11 volte dal 2016, contribuendo oggi a circa il 50% degli attivi della holding. Un dato sorprendente, considerando che Exor detiene solo il 21,2% di Ferrari, e che nel 2016 il contributo di questa partecipata rappresentava appena il 15% degli attivi complessivi.
Il segreto di questo successo risiede nella performance in Borsa che ha visto Ferrari crescere del 35%, trascinando con sé il net asset value (NAV) per azione di Exor, attualmente fissato a 38,2 miliardi di euro, con un incremento di 4,7 miliardi rispetto all’anno precedente. Questo risultato si contrappone ai conti meno soddisfacenti di Stellantis, che ha visto un calo del NAV di 3,8 miliardi.
Tuttavia la solidità finanziaria di Exor ha permesso anche una distribuzione di dividendi in crescita, passando da 0,46 a 0,49 euro per azione, per un totale complessivo di 100 milioni. A ciò si aggiunge un piano di buyback da un miliardo, supportato anche dalla controllante olandese Giovanni Agnelli Bv, che apporterà titoli per 570 milioni.
Mentre Ferrari brilla in pista, Stellantis fatica a mantenere il ritmo. I risultati del 2024 del colosso italo-francese sono stati “molto deludenti” secondo quanto scrive Elkann, con ricavi netti in calo del 17% a 156,9 miliardi di euro e un utile operativo rettificato che è crollato del 64% a 8,6 miliardi. L’uscita di Carlos Tavares ha innescato una fase di transizione, con Elkann che, ad interim, guida il Comitato Esecutivo per ristrutturare il gruppo e rilanciare il brand con nuovi modelli.
Anche Cnh Industrial non è immune alle difficoltà, avendo registrato un calo del 23% nelle vendite nette delle attività industriali, mentre Philips e BioMérieux testimoniano l’attenzione di Exor verso settori in crescita come quello healthcare, con il primo che ha rafforzato la propria quota al 18,7% e il secondo che ha registrato una crescita del 10%.
Tuttavia John Elkann, citando il suo “amico e mentore” Ratan Tata, ha lasciato intendere che nei momenti di difficoltà si nascondono le lezioni più preziose. Il 2024 si è rivelato un anno “impegnativo” per Exor e le sue partecipate, ma, come spiega il Ceo, ha anche permesso di consolidare il successo di Ferrari, che si conferma come l’asso nella manica del gruppo. La vendita di una parte della quota in Ferrari, per circa 3 miliardi di euro, è stata una scelta strategica volta a ridurre la concentrazione del portafoglio e a liberare risorse per nuove acquisizioni.
Il quadro delineato dalla lettera agli azionisti di Exor è chiaro: mentre Stellantis e altre partecipate devono riorganizzarsi per ritrovare la rotta, Ferrari continua a essere il motore trainante del gruppo. La livrea rossa di Exor non è solo un simbolo, ma l’emblema di una strategia vincente, in cui il Cavallino corre sempre un passo avanti.