Economia

Generali, Donnet prenota il rinnovo. Ma la quadra fra i soci è difficile

di Andrea Deugeni

Il Ceo fa sapere di essere già al lavoro sul piano industriale al 2024, ma il suo rinnovo passa da una difficile composizione dei desiderata dei soci del Leone

C’è poi un tema, stando a quanto si riferisce, di un presidio più stretto dell’operatività e di un ulteriore riduzione dei costi, resi evidenti ora con la pandemia, che ha imposto un massiccio ricorso allo smart-working, anche in relazione alla produttività. Tematiche di cui si parla all’interno della compagnia e che l’introduzione della figura di un direttore generale aiuterebbe ad affrontare.

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Il vicepresidente delle Generali Francesco Caltagirone e il Ceo
di Mediobanca Alberto Nagel

Su questi punti pare che fra gli azionisti Caltagirone, Del Vecchio e la famiglia Benetton (3,97%) ci sia un idem sentire, fronte che ai nastri di partenza della grande partita del rinnovo del board si contrappone invece a Mediobanca (sono anche tutti azionisti della merchant bank), promotrice della modifica statutaria della scorso anno che ha inserito nella governance della compagnia la possibilità per il Cda uscente di compilare la lista per il rinnovo degli organi.

L'opzione potrebbe non far collimare, nella ricomposizione del puzzle, i desiderata di tutti i soci forti italiani, le cui mosse oltretutto sono limitate dal rischio del concerto che se individuato dalla Consob farebbe scattare l’Opa.

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Il presidente di EssilorLuxottica Leonardo Del Vecchio

Intanto, sul mercato iniziano a circolare i nomi di possibili candidati al ruolo di Ceo del Leone, qualora il fronte non si ricompattasse sulla figura di Donnet: dall’ex Generali Sergio Balbinot all'amministratore delegato di Poste Italiane Matteo Del Fante.

Ma c’è anche chi ipotizza un autentico outsider per il mercato delle polizze, in grado di catalizzare il voto dei grandi fondi in caso di presentazione di più liste in assemblea il prossimo aprile. 

@andreadeugeni