Economia
Generali: prossimo Cda massimo 15 membri. Maggioranza chiara di indipendenti
Il parere di orientamento (non vincolante) formulato dal board uscente. Nel documento il consiglio traccia anche un profilo del presidente e del Ceo
Il prossimo board di Generali dovra' avere un numero non superiore a 15 membri (oggi sono 13) con una "componente chiaramente maggioritaria di indipendenti", che oggi sono al 60%, "assicurando un assetto imperniato sul ruolo dei comitati endoconsiliari in chiave istruttoria e propositiva".
E' quanto indicato dal parere di orientamento (non vincolante) formulato dal cda in carica del Leone da sottoporre - come da prassi - agli azionisti in vista del rinnovo che sarà votato dall'assemblea di fine aprile. Indicate come rilevanti "in maniera prioritaria" le seguenti competenze in almeno qualche consigliere: competenze nel settore digitale, nella sicurezza cibernetica e nell'IT, oltre che competenze nella prospettiva internazionale maturate in mercati di riferimento diversi da quelli di Generali.
L'amministratore delegato dovrà avere "consolidata competenza professionale" nei settori in cui opera Generali, maturata preferibilmente come Ceo in gruppi internazionali paragonabili al Leone, leadership nella relazione con gli stakeholder, visione strategica e sensibilità su innovazione tecnologica e sostenibilità e capacità di dialogo con gli azionisti.
Per quanto riguarda il numero di componenti, "nel processo di autovalutazione svolto al termine del triennio di mandato, e' emerso l'orientamento della maggioranza di consiglieri di confermare l'attuale numero di componenti: al fine, tuttavia, di tenere conto della necessita' di rafforzare la gia' consolidata presenza in consiglio con ulteriori competenze manageriali e tecniche di cui si parlera' piu' avanti, si ritiene che il numero possa essere incrementato senza che sia superiore a 15 componenti". Per quanto riguarda la composizione si raccomanda "una componente significativa di indipendenti": "il numero e le competenze degli amministratori non esecutivi siano tali da assicurare loro una significativa incidenza nell'assunzione delle decisioni consiliari e da garantire un efficace monitoraggio della gestione", si aggiunge. Inoltre, "il mix di competenze del consiglio dovrebbe essere ben bilanciato e rafforzato dalla conoscenza del business, considerate la complessita' dello stesso e l'esigenza di portare a compimento il percorso di sviluppo strategico avviato dall'attuale consiglio con l'approvazione del piano 2022-24".
Andrebbe inoltre assicurata "la distribuzione della seniority degli amministratori, valutando l'opportunita' di mantenere la presenza di alcuni amministratori oggi in carica, nella prospettiva dell'attuazione del piano strategico 2022-24, e al tempo stesso confermando il valore riveniente dalla diversificazione anagrafica dei consiglieri e dai benefici di una necessaria alternanza".
Si fa anche notare che "gli esiti del processo di autovalutazione e d'ingaggio di azionisti, investitori istituzionali e proxy advisor ha fatto peraltro emergere la necessita' di rafforzare la gia' consolidata presenza in consiglio con esperienze internazionali e con competenze manageriali e tecniche nei settori del 'digital', dell'information technology e della sicurezza cibernetica, anche alla luce delle sfide che attendono il gruppo su questi temi. L'attenzione degli stakeholders alle tematiche ESG, con gli obiettivi dichiarati da Generali sul perseguimento dell'obiettivo del successo sostenibile, suggerisce peraltro un ulteriore rafforzamento delle competenze oggi presenti in consiglio anche in quella prospettiva".
Infine la figura del presidente, consigliere indipendente, che dovra' avere "autorevolezza ed esperienza in consigli di amministrazione di societa' quotate e complesse; approfondita conoscenza specifica in materia di corporate governance in contesti comparabili per dimensione e complessita'; consolidata reputazione sul mercato italiano ed internazionale; conoscenza dei business in cui opera il gruppo Generali; leadership ed equilibrio per garantire il buon funzionamento del consiglio, favorendo la dialettica interna, facendo leva sulla capacita' di ascolto, di mediazione, di sintesi e comunicazione e sull'indipendenza di pensiero che lo accrediti nel consiglio in un ruolo super partes".
Oggi il consiglio "esprime la presenza, diretta o tramite propri rappresentanti, di alcuni tra i piu' rilevanti esponenti della platea azionaria, imprenditori operanti in settori eco-nomici diversificati, manager di importanti imprese italiane ed estere, docenti universitari in materie economiche e finanziarie ed esponenti del mondo delle professioni, si legge ancora nel parere del board.
Più in particolare, allo stato: l'80% dei componenti ha esperienza nel settore assicurativo, in quello finanziario e in materia contabile, conoscenza specifica del contesto normativo e dei requisiti regolamentari ed esperienza in ambito manageriale; il 50% ha esperienza di amministratore in emittenti a elevata capitalizzazione di borsa; il 20% ha competenze in ambito accademico; il 10% ha consolidata esperienza in ambito imprenditoriale.
Secondo il cda di Generali, "il livello di esperienze e di competenze professionali che si riscontra nella composizione del consiglio oggi in carica appare adeguato rispetto alla strategia e all'attivita' della societa' e del gruppo Generali: la continuita' di alcuni dei suoi componenti appare, quindi, utile anche per l'impegno richiesto per l'attuazione del nuovo piano strategico, approvato nel corso del presente mandato".