Economia

Gli antiFICO, come il pasticcere migliore al mondo: sul tetto della Campania

Antonio Amorosi

L’eccellenza è nelle province. VIDEO. E’ lì l’altissima qualità, non si concentra nei carrozzoni. Un’inversione di tendenza rispetto ai decenni passati

Altro che Farinetti, la Disneyland del cibo. Ecco un'altra eccellenza dopo Vannulo di Paestum: la Pasticceria agricola cilentana. Dolci sublimi che nascono in mezzo al nulla

 

Se vuoi prodotti di qualità devi andare nei territori, per trovare i cibi che non passano le soglie di certa Gdo o che neanche sono adatti ad essa.  

Dopo l’articolo sulla tenuta Vannulo di Paestum, eletta come AntiFico per antonomasia (la creatura bolognese di Farinetti legata alla Grande distribuzione a trazione Coop) vogliamo dare spazio ad altre eccellenze, incredibilmente sottovalutate sul palcoscenico dei media mainstream.

Una di queste è la Pasticceria agricola cilentana di Pietro Macellaro a Piaggine, paesino di 1100 abitanti a 630 metri di altezza nel Parco del Cilento, direttamente sul tetto della Campania.

“La mia fortuna è stata vivere qui, isolato dal tran tran quotidiano. Questo mi ha permesso di concentrarmi sulla qualità e non avere pressionI”. E di che livello di qualità parliamo, visto che Macellaro di recente ha ottenuto il riconoscimento di miglior pasticcere al mondo, nel salotto di Host Milano, celebre fiera internazionale dedicata alla ristorazione e all’accoglienza. E lo ha ricevuto direttamente dalle mani del maestro Iginio Massari, uno dei decani della gastronomia mondiale. 

Dietro il lavoro di personaggi come Macellaro emerge una filosofia che non ha niente a che fare con l’idea di gastronomia alla Farinetti. Non si va più nelle grandi città, dove si trova il denaro e i flussi finanziari ma è l’economia a venire da te, a patto che tu produca altissima qualità. Un’inversione di tendenza rispetto ai decenni passati, se ad esempio ricordiamo la “Milano da bere” degli anni ’80 del secolo scorso. L’altissima qualità al giusto prezzo oggi nasce nelle province isolate, dove c’è aria pulita, la natura incontaminata e un ritmo di vita umano.

I panettoni di Macellaro, con albicocca candita, sono soffici come nuvole, si sciolgono in bocca. I dolci da tavolo sembrano perle per il livello di equilibrio e leggerezza. Per non parlare delle Foglie di Fico, un dolce superbo che per finezza riesce ad arrivare anche ai palati meno equilibrati. Macellaro, rivoluzionando tre generazioni di pasticceri dai quali arriva, ha portato le sue performance dolciarie fino a New York e Hong Kong, anche se la maggioranza degli ingredienti se li fabbrica in casa, sui monti campani. Molti provengono proprio dai pascoli e dai campi della sua terra, anche il cioccolato se lo produce da solo, non lo acquista. “Io preferisco ‘accussì”, dice a bassa voce e in mezzo campano.

Abbiamo potuti gustarli di persona nella nuova cioccolateria aperta sabato scorso proprio a Piaggine. I locali sembrano gli interni di una gioielleria, anche se gli esterni del Paese danno il tono di un abitato isolato come quei luoghi di quasi montagna che vivono il sistematico spopolamento. Mentre assaggiamo le sue delizie vediamo i vecchietti gironzolare per le strade e al calare della sera, quando l’aria si fa pungente, restare lì a contemplare i panorami mozzafiato come quadri di un’esposizione.

“La mia fortuna si chiama Piaggine. Forse è difficile da capire ma a me basta”, spiega Pietro un attimo prima di salutarci e di perderci anche noi nel panorama.