Economia

Governo,Cingolani: "8 settimane per riscrivere il Recovery. Non sono grillino"

Il neo ministro della Transizione Ecologica si smarca dal M5s e anche da Renzi. "Sono un non politico. Resto un anno e poi lascio"

Governo,Cingolani: "8 settimane per riscrivere il Recovery. Non sono grillino"

Roberto Cingolani è l'uomo del momento in politica. A lui è stato affidato il neo ministero della Transizione Ecologica, il dicastero chiave per la gestione del Recovery Fund. Ma il fisico prestato alla politica, ci tiene a togliersi alcune etichette che gli sono state attribuite. "Io - spiega Cingolani al Fatto Quotidiano - sono qui innanzitutto per scrivere il Programma nazionale di riforme per il Recovery Plan, ho otto settimane. Ci lavorerò di base con cinque persone, ma sentirò tutti gli enti che devo sentire. Dobbiamo lavorare come se dovessimo vincere un premio. C’è un’ottima base da cui partire. Ma dobbiamo lavorare, la scadenza del 30 aprile è ad un passo. Io sono un non politico. Semplicemente, andavo dove mi chiamavano per spiegare cosa facesse l’Iit. Sono stato anche alla scuola di politica del centrodestra. Prima di accusarmi di essere un grillino e un renziano mi hanno dato del bossiano e mi hanno tacciato di essere un uomo di Giulio Tremonti, perché è lui ad aver voluto l’Istituto. So che alcuni 5Stelle me lo stanno rinfacciando, ma quando tre anni fa ero andato a Ivrea al Sum di Davide Casaleggio, su sua richiesta, quello andava bene?”.

"Grillo - prosegue Cingolani al Fatto - si è presentato qualche anno fa in istituto e ha esordito così: “Ti abbiamo scansionato, sei pulito”. I grillini erano convinti che fossi il Diavolo. Vennero in dieci a vedere cosa facevamo. Dovevano restare un’ora e mezza, se ne sono andati all’ora di cena. Si guardavano attorno e vedevano ragazzi di ogni parte del mondo”. Quindi lei è passato in quota M5S... “Io non sono di nessuno, ma trovo che i 5Stelle abbiano avuto il coraggio di cambiare idea su di me. Grillo l’ho rivisto solo qualche giorno fa. Mi hanno avvertito il giorno prima, di venerdì sera. Avevo un ottimo posto da dirigente in Leonardo, ma mi hanno spiegato che ‘l’Italia viene prima di tutto’. Ho accettato, tanto resto un anno, un anno e mezzo, poi me ne vado”.