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Economia
Governo, la Borsa teme il voto a luglio: indici giù, su lo spread

Mercato azionario in calo, a rispecchiare l'aumento dello spread e il timore di nuove elezioni gia' a luglio visto lo stallo politico. 

Il differenziale tra Btp e Bund tedeschi risale sopra quota 130 punti e chiude a quota 131.

Matteo Salvini commenta su Facebook la preoccupazione sui mercati finanziari: "Spero che dalle parti del Quirinale o di Bruxelles o di Berlino o di Parigi qualcuno non si faccia idee strane facendo telefonate strane".

Chiusura in ribasso per la Borsa, ma al di sopra dei minimi di giornata, al termine di una seduta tutta negativa e condizionata dai timori per possibili elezioni entro l'estate. L'indice Ftse Mib segna un calo dell'1,64% a 24.142 punti, dopo aver toccato anche un minimo del -2,4%, All Share sul -1,60%. Piazza Affari ha fatto corsa a se' rispetto agli altri mercati, oggi poco mossi, risentendo dell'instabilita' politica e delle prospettive di elezioni a breve, che potrebbero compromettere il quadro economico del paese. A subirne l'influsso anche lo spread, risalito sopra quota 130 punti. Le prese di beneficio sono state facilitate anche dal fatto che il mercato si trovava sui massimi dal 2009. Sul listino i titoli bancari e finanziari hanno subito i maggiori effetti della ritrovata incertezza. Bper cede il 3,99%, ubi il 3,48%, Unicredit il 3,17%, Banco Bpm il 2,89%. Meglio Intesa che limita i danni al -0,57%, anche grazie alla buona trimestrale approvata. Tra i finanziari Unipol cede il 3,32%, Fineco il 3,47%, Generali l'1,43%. Tra le altre blue chip Enel perde il 2,49%, Eni il 2,57%, Snam -2,09%, Italgas -3,63%; Ferrari scende del 2,67% stornando dai massimi; meglio Fca sul -0,58% mentre Exor guadagna lo 0,37%. Giu' inoltre Tim (-2,37%). Rialzi per Prysmian (+1,75%), strappa Moncler (+3,49%), Luxottica sul +0,73%, Buzzi +1,13%.

Dopo due mesi di calma piatta, i mercati tornano quindi in fibrillazione per l'incertezza politica in Italia. Gli analisti puntano il dito contro lo stallo politico e il rischio di elezioni anticipate. In particolare Enrico Vaccari, analista di Consultinvest sgr, spiega all'Agi che "l'ipotesi di un voto anticipato a luglio spaventa i mercati perche', in mancanza di una nuova legge elettorale, si rischia di passare da uno stallo all'altro". "I mercati erano in luna di miele - dice Vaccari - facendo finta che il problema politico non esistesse perche' si aspettavano che si andasse, nella peggiore delle ipotesi, verso un governo istituzionale e, quindi, un governo che sarebbe stato in grado di fare le poche cose che sono ancora in capo al governo italiano. Sappiamo che per l'economia dipendiamo da Bruxelles, sappiamo che per la politica monetaria dipendiamo da Francoforte, di fatto i mercati non risentono particolarmente del fatto che ci sia o non ci sia un governo. Quello che conta per loro e' che ci sia una continuita'. In sostanza, i mercati pensavano che, se anche non ci fosse stato un accordo fra le principali forze politiche, si sarebbe andati comunque verso un governo istituzionale. Purtroppo ieri la situazione e' cambiata da questo punto di vista. Le principali forze in Parlamento hanno dichiarato che non sono disponibili a supportare un governo 'neutrale', come l'ha chiamato il Presidente Mattarella, o un governo istituzionale".

"Questo - aggiunge Vaccari - genera un'incertezza che sicuramente si paghera'. Da questo momento gli investitori metteranno in campo il peso che loro hanno nelle decisioni, che e' quello di mettere sotto attacco l'Italia e in particolare lo spread". Secondo Vaccari, "e' difficile fare previsioni. Tenuto conto che il mercato italiano e' quello che dall'inizio dell'anno fa molto meglio degli altri, nel senso che l'indice dall'inizio dell'anno e' addirittura positivo di qualche punto rispetto alla media europea, che invece e' piu' o meno invariata, e' chiaro che sull'Italia le scommesse sono state molto forti. L'assenza di un governo, la mancanza di una legge elettorale che garantisca la governabilita' e la non continuita' politica potrebbero generare parecchia volatilita'. Bisognera' vedere in quanto tempo si risolvera' questo rebus politico, perche', ripeto, fino a ieri i mercati si aspettavano che ci fosse un governo istituzionale in grado di garantire le principali norme che servono ai mercati per sentirsi tranquilli, cioe' la stabilita' economica, la legge di bilancio e il rispetto dei parametri europei. Lo stallo improvviso di ieri genera parecchia incertezza".

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