Economia
Guerra Russia Ucraina, incubo stagflazione per l'Italia? E' allarme
Ucraina: Cgia, boom prezzi materie prime (nickel +94% gas +48%). Stagflazione, cos'è e cosa rischia l'Italia
Guerra Russia Ucraina: Italia rischia la stagflazione
L'Italia rischia la stagflazione. "Il rischio non e' immediato, ma il pericolo che la nostra economia stia scivolando lentamente verso questa tempesta perfetta e' molto elevato", fa sapere l'Ufficio studi della Cgia di Mestre. La stagflazione viene ricordato che "si manifesta raramente, ovvero quando ad una stagnazione economica si affianca un'inflazione molto alta che fa impennare il tasso di disoccupazione". "Un quadro economico - sottolineano gli artigiani di Mestre - che potrebbe verificarsi anche in Italia, cosi' come gia' e' successo nella seconda meta' degli anni '70 del secolo scorso. Non nel 2022, anche se il trend sembra essere segnato: le difficolta' legate alla post-pandemia, gli effetti della guerra in Ucraina, le sanzioni economiche alla Russia, l'aumento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici rischiano, nel medio periodo, di spingere l'economia verso una crescita pari a zero, con una inflazione che si avvierebbe a sfiorare le due cifre. Uno scenario che potrebbe rendere pressoche' inefficaci persino i 235 miliardi di euro di investimenti previsti nei prossimi anni dal Pnrr".
Guerra Russia Ucraina: Italia stagflazione? Cgia: tagliare le tasse
Secondo la Cgia bisognerebbe intervenire simultaneamente almeno su due versanti: "In primo luogo, attraverso la drastica riduzione della spesa corrente e, in secondo luogo, con il taglio della pressione fiscale, unici strumenti efficaci in grado di stimolare i consumi e per questa via alimentare anche la domanda aggregata di beni e servizi. Operazioni, queste ultime, non facili da applicare in misura importante, almeno fino a quando non verra' 'rivisto' il Patto di Stabilita' a livello europeo". La Cgia chiede di fare attenzione anche alla spirale "prezzi-salari". Su 992 contratti di lavoro depositati presso l'Archivio nazionale dei contratti pubblici e privati del Cnel, al 31 dicembre scorso 622 risultavano scaduti (il 62,7 per cento). L'associazione segnala che solo nella seconda parte del 2021, le associazioni datoriali assieme alle sigle sindacali ne hanno rinnovati 363. Con un'inflazione che quest'anno sfiorera' il 4 per cento, sottolinea ancora la Cgia, "dobbiamo assolutamente evitare di alimentare la spirale "prezzi-salari" che verso la fine degli anni '70 contribui' a far schizzare il caro vita a un livello superiore addirittura al 20 per cento. Cosi' come in parte gia' si sta facendo, con il rinnovo dei contratti nazionali va sviluppata maggiormente la contrattazione di secondo livello (territoriale o aziendale), potenziando, in particolar modo, il ricorso al welfare aziendale1 . Un istituto, quest'ultimo, che puo' svolgere un ruolo importante nel calmierare il caro-vita e allo stesso tempo gratificare, a costi piu' contenuti di quelli offerti dal mercato, i bisogni di beni e servizi dei lavoratori e/o delle loro famiglie".
Guerra Russia Ucraina, escalation prezzi materie prime: nickel +94%, gas +48%, granoturco +30%
Dopo 16 giorni dall'inizio della guerra tra Russia e Ucraina, i prezzi delle principali materie prime sono schizzati all'insù, provocando non pochi problemi a tantissime imprese, molte delle quali erano già fiaccate dagli effetti della pandemia che aveva contribuito a diminuire enormemente l'offerta di una buona parte di questi materiali. A segnalarlo è l'ufficio studi della Cgia che indica come della dozzina di voci monitorate, quella che tra il 23 febbraio scorso e ieri ha subito la variazione di prezzo più importante è stato il nickel (+93,8 per cento). Seguono il gas (+48 per cento), il granoturco (+30,3 per cento), il frumento tenero (+29,2 per cento), l'acciaio (+25,1 per cento) e il petrolio (+16,3 per cento). Con variazione negativa, invece, scorgiamo il piombo (-1,3 per cento) e lo stagno (-2,1 per cento).