Economia

H-Farm, cura Nagel per il titolo in Borsa. La strada in salita dell'incubatore

Primo anniversario in rosso a Piazza Affari per H-Farm, che punta su Mediobanca per accelerare il rilancio sul listino milanese

Compleanno amaro per H-Farm: l’acceleratore di startup innovative fondato a Roncade (TV) nel 2005 da Riccardo Donadon (che della società è tuttora presidente e amministratore), sbarcato sull’Aim Italia il 13 novembre dello scorso anno dopo un collocamento a 1 euro per azione, negli ultimi sette mesi ha oscillato tra 82 e 72 centesimi per azione e si trova attualmente in area 75 centesimi per azione, con scambi che, passato l’entusiasmo iniziale legato allo sbarco sul listino italiano, sono crollati sin dal mese successivo a qualche migliaio di pezzi al giorno (contro gli 834 mila scambiati al debutto) nelle sedute migliori.

Un peccato, perché H-Farm, che forse per provare a ridare vigore agli scambi ha cambiato in questi giorni sia il Nomad (EnVent Capital Markets è subentrata a Banca Intermobiliare) sia Specialist (Mediobanca, sempre al posto di Banca Intermobiliare), ha un programma ambizioso ed è riuscita fin qui ad analizzare e valutare oltre mille startup all’anno per selezionare le 20 da includere nel programma di accelerazione di H- Camp, la nuova area di sviluppo destinata ad estendere fisicamente l’area su cui insiste H-Farm da 14 a oltre 46 ettari, in grado di ospitare nel 2019 1.800 studenti ed altre 1.000 persone tra startup ed aziende.

Dopo aver chiuso il 2015 con 4,22 milioni di euro di perdite, coperte tramite l’utilizzo della riserva sovrapprezzo azioni, e la scadenza, il 22 maggio, di un lock-up su quasi 7,74 milioni di azioni che ha portato il flottante da, 19% al 27,67%, H-Farm ha chiuso il semestre con una perdita di 2,61 milioni a fronte di 14,8 milioni di fatturato, avendo accelerato ulteriormente lo sviluppo della business unit H-Farm Education (le altre due business unit sono H-Farm Industry e H-Farm Investment) predisponendo le basi per il lancio di nuovi master e avviando il percorso formativo della “high school” (mentre nel settembre del prossimo anno dovrebbe partire il primo corso di laurea triennale, in collaborazione con due importanti atenei italiani).

Sul fronte degli investimenti si sono registrati nuovi “seed” in Eattiamo, Sinba, Insight e Dispell Magic per complessivi 158 mila euro, mentre un investimento diretto di 700 mila euro è stato effettuato in DesignWine, che ha come socio di riferimento VeronaFiere. Si sono avuti inoltre due “follow on” per Zooppa (con un ulteriore investimento diretto di 860 mila euro tra capitale e prestiti convertibili che ha portato la quota pienamente diluita al 47,9%) e Depop (che ha visto nuovi investitori investire 7,4 milioni tramite aumento di capitale che ha portato ad una valutazione post-money della società di 38,6 milioni, con una quota pienamente diluita in mano a H-Farm dell’8,27%).