Economia

Hsbc, +501% gli accantonamenti per Covid. I profitti semestrali calano del 77%

Gli effetti della pandemia e della guerra fredda Usa-Cina

Un calo dei profitti del 77% nel primo semestre a 1,97 miliardi di dollari, dopo un aumento del 501% degli accantonamenti per coprire il rischio di credito, con un rosso che diventa più marcato, -96% a 192 milioni di dollari, nel secondo trimestre. Si chiudono così i primi sei mesi di Hsbc, la prima banca europea, una delle più grandi al mondo, sei mesi che il Ceo Noel Quinn ha definito "tra i più difficili di sempre”. Semestrale che subisce le conseguenze dell'effetto combinato della crisi dovuta al Coronavirus e delle tensioni commerciali sull'asse Pechino-Washington. 

Nella prima metà dell'anno, il gruppo bancario britannico, la cui attività è però principalmente concentrata in Asia, ha stanziato circa 5,83 miliardi di euro per coprire potenziali perdite su crediti e altre inadempienze mentre il fatturato è stato di 22,74 miliardi (-8,9%), incluso un calo del 4,8% interessi attivi netti, fino a 14,509 miliardi di dollari (12,336 miliardi di euro) e il 3,2% delle commissioni attive, fino a 5,926 miliardi di dollari (5,038 miliardii di euro). 

Hsbc ha alzato la stima delle spese per crediti inesigibili, attesa per il 2020 tra gli 8 e 13 miliardi di dollari: una previsione che riflette i risultati contabili difficili e le attese per una flessione ancora piu' marcata dell'economia.

Alla fine del primo semestre, il coefficiente di capitale Tier 1 era del 15%, in aumento rispetto al 14,6% del 31 marzo e al 14,3% di fine giugno 2019. Quinn ha confermato la ripresa del processo di trasformazione e riduzione della forza lavoro che interesserà circa 35.000 dipendenti: "Ora che i governi si sono abituati ad affrontare la pandemia, intendiamo accelerare l'attuazione dei piani annunciati a febbraio e vedremo anche quali azioni aggiuntive dobbiamo intraprendere alla luce del nuovo ambiente economico per fare di Hsbc un'azienda più forte e sostenibile".