Economia

Il Ddl Capitali avanza spedito, da Generali a Tim: ecco che cosa cambia

di Redazione Economia

Il Leone sarà il primo caso di prova, dato che il rinnovo del consiglio nel 2025 seguirà queste nuove norme

Ddl Capitali, ecco che cosa succede e come cambia lo scenario

Il processo legislativo sta procedendo e il disegno di legge sulle regolamentazioni finanziarie sembra essere definito. Dopo aver completato l'approvazione degli emendamenti nella Commissione Finanze del Senato ieri, il voto sulla delega ai relatori è atteso per martedì prossimo. La presentazione in Aula è prevista entro la fine del mese, e il disegno di legge sembra essere ben consolidato. Questo darà al governo un periodo di 12 mesi per riformare il Testo unico della finanza, ma solo nelle materie non coperte dal disegno di legge. Quest'ultimo avrà un impatto significativo sulle grandi società quotate a Piazza Affari. Lo riporta La Stampa. 

Il disegno di legge è complesso e alcune delle proposte sono state riformulate durante la discussione di martedì. Tra queste vi è l'introduzione del voto maggiorato, che consentirà alle società di raggiungere al massimo 10 voti per azione nel corso di 10 anni. Questo rappresenta un tentativo di frenare la fuga all'estero delle grandi imprese, come Brembo. 

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Tuttavia, la modifica più significativa rispetto al testo originale proposto dal Ministero dell'Economia riguarda le nuove norme per la composizione delle liste dei candidati al rinnovo del consiglio di amministrazione. Queste norme richiederanno che le liste siano proposte con il voto favorevole di due terzi dei consiglieri, rappresentando il primo caso di maggioranza qualificata nella votazione dei consigli di amministrazione. Inoltre, le liste dovranno includere un numero di candidati superiore a quello dei posti da riempire aumentato di un terzo. Le minoranze vedranno aumentare la loro rappresentanza, anche se in modo meno radicale rispetto alle prime versioni del disegno di legge.

Se questa norma verrà approvata, avrà effetto a partire dalle assemblee del 2025. Le Generali saranno il primo caso di prova, dato che il rinnovo del consiglio nel 2025 seguirà queste nuove norme. Con queste modifiche, la lista del consiglio uscente potrebbe perdere parte del suo potere, il che potrebbe avere un impatto significativo su società come Mediobanca, che attualmente esercita influenza su Generali. La nuova legge potrebbe anche avere conseguenze per TIM, dove il consiglio è attualmente composto dai candidati proposti dal consiglio di amministrazione precedente.

In generale, ci sono opinioni contrastanti sulla nuova legislazione. Alcuni la vedono come un'ingerenza impropria del legislatore negli assetti societari, mentre altri ritengono che sia equilibrata e tenga conto delle esigenze del capitalismo italiano.