Economia

Il Tesoro colloca 7,5 miliardi di BoT: rendimenti ai minimi dal 2022

di Redazione

Forte domanda per i Buoni ordinari del Tesoro, con un calo del rendimento al 2,859%. In standby i titoli dell’Eurozona, mentre l’attenzione si concentra sui dati dell’inflazione statunitense

Il Tesoro colloca 7,5 miliardi di BoT: rendimenti ai minimi dal 2022

Il Tesoro ha concluso con successo l’ultima asta di BoT annuali, collocando sul mercato 7,5 miliardi di euro. La domanda per i Buoni ordinari del Tesoro è stata robusta, con una richiesta complessiva pari a 11,52 miliardi, segnando un rapporto di copertura di 1,54. I rendimenti, però, sono in calo: il rendimento ponderato medio si attesta ora al 2,859%, segnando un ribasso di tre punti rispetto all’asta dell’11 settembre. È il livello più basso registrato da dicembre 2022, a conferma di un trend di discesa nei tassi di interesse in un contesto di moderata stabilità per i titoli di Stato italiani.

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Il totale dei BoT attualmente in circolazione raggiunge così i 128,4 miliardi di euro, una cifra che sottolinea la centralità di questo strumento nei finanziamenti a breve termine del Paese. La domanda solida e i rendimenti in calo evidenziano l’attrattiva che i BoT mantengono per gli investitori, in un periodo in cui l’Eurozona segue da vicino l'evoluzione della politica monetaria della Banca Centrale Europea.

Attesa per i dati sull’inflazione USA

Nel frattempo, la seduta odierna dei mercati ha visto pochi movimenti sui titoli di Stato dell’Eurozona, in attesa della pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della BCE, in cui si discuteranno i dettagli della politica monetaria dell’area euro. Tuttavia, gli operatori non si attendono novità significative in grado di incidere sul mercato.

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L’attenzione resta, infatti, puntata sugli Stati Uniti, dove oggi verranno rilasciate le statistiche sull’inflazione di settembre. Questi dati sono fondamentali per delineare le prossime mosse della Federal Reserve: eventuali pressioni inflazionistiche potrebbero indurre la banca centrale americana a mantenere un orientamento restrittivo, influenzando indirettamente anche le scelte della BCE. Una stabilizzazione dell’inflazione, al contrario, potrebbe rafforzare le aspettative di un rallentamento nella crescita dei tassi, scenario che potrebbe offrire respiro anche agli operatori dell’Eurozona.

Il risultato positivo dell’asta BoT testimonia la fiducia degli investitori nei titoli italiani, con un calo dei rendimenti che potrebbe rappresentare un segnale di stabilità per i prossimi mesi. In ogni caso, le politiche monetarie americane e le reazioni dell'inflazione continuano a influenzare il contesto globale e a condizionare il mercato europeo, sottolineando quanto ormai i destini delle due sponde dell’Atlantico siano strettamente connessi.