Economia
Ilva, Conte: "Non gestire un'azienda a condizione di immunità penale"
L'immunità garantita ai commissari di Ilva "era un'eccezione eliminata dal Parlamento che è sovrano, ma non si può pensare di gestire un'azienda a condizione dell'immunità penale, mi sembra un privilegio, confido che gli investitori non si siano affidati a un business plan" basato "su questa regoletta". Lo sottolinea il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa a Osaka al termine del G20.
IMPRESE: BONOMI, 'AZIENDE NON POSSONO PIU' SUBIRE RICATTI DA CHI GOVERNA' - "Adesso basta". Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, la maggiore territoriale di Confindustria, parla al 'Corriere della sera' dal suo ufficio nel centro di Milano. "Come Assolombarda - spiega - abbiamo sempre cercato non solo di essere rispettosi ma anche di capire e ascoltare le ragioni del governo. E di contribuire con nostre proposte. Peccato che dal decreto Dignità in poi l'esecutivo giallo-verde non abbia perso occasione per attaccare il mondo del dell'impresa". "Abbiamo visto susseguirsi una serie di provvedimenti animati da uno spirito anti-industriale. Ma adesso - prosegue - con i casi Ilva e Atlantia abbiamo superato il segno. Diciamo basta a questo atteggiamento nei confronti dell'industria. Basta attacchi: chiediamo rispetto". Nel caso Ilva, ArcelorMittal chiede immunità penale. "Nessuno contesta il tema della legalità, figuriamoci! In Assolombarda ne abbiamo fatto una bandiera. Ma scusi: come fa l'acciaieria ad abbassare i livelli di inquinamento se non si dà il tempo all'investitore di fare gli interventi previsti?" è il quesito di Bonomi. Il problema è che "qualunque questione viene strumentalizzata a fini elettorali e di consenso". "Il governo non perde occasione per prendersela con le multinazionali e poi diffonde le sue invettive attraverso la piattaforma di una multinazionale (Facebook di Mark Zuckerberg, ndr;). che non paga le tasse in Italia. Su questo però non dice nulla" attacca Bonomi.
Che cosa pensa del caso Atlantia? "Il mondo alla rovescia. Non s'è mai visto un governo che punta ad affossare un'azienda che impiega migliaia di persone in Italia, facendo un favore ai concorrenti esteri visto che opera anche in Europa, Sud America e Asia" afferma Bonomi. Gli industriali si lamentano del M5S e salvano la Lega? "Avrà notato che io parlo di ''governo'' perché il governo è uno. Noi siamo abituati a misurarlo dalle sua azioni. A Lega e M5S dico: la campagna elettorale è finita, ora bisogna occuparsi del Paese". Quanto alla procedura di infrazione "va assolutamente evitata. Sarebbe un danno enorme. Gli italiani pagano già 175 milioni di euro al giorno di interessi sul debito, circa 65 miliardi l'anno". Alla prossima legge di bilancio "per quanto ci riguarda non andremo con il cappello in mano. Non arriveremo a dicembre per chiederci:'Allora cosa riusciamo a ottenere per le imprese il prossimo anno?'. Sarebbe sempre troppo poco a fronte dei danni che si stanno facendo con uscite come quelle su Ilva e Atlantia. Preferiamo chiedere con forza le politiche industriali che servono al Paese. E subito: non c'è più tempo da perdere". Volete subito che cosa? "La riduzione del cuneo fiscale a favore dei lavoratori. Come vede, non chiediamo nulla per noi. La priorità è attuare misure a sostegno della domanda interna"