Economia
Intesa, dopo Ubi se ne vanno 2.200 in più e Messina assume altri mille giovani
Dopo l'operazione 7.200 bancari in uscita con adesione volontaria, più del target di 5.000
Le uscite di personale a seguito dell'acquisizione di Ubi da parte di Intesa Sanpaolo saranno oltre 7.200, pari alle adesioni volontarie validamente pervenute e superiori al target di 5.000 oggetto di un accordo tra la banca e i sindacati. Aumentano, di conseguenza, anche le assunzioni programmate a fronte dei tagli, salendo a 3.500 rispetto alle iniziali 2.500 previste dall'accordo siglato lo scorso settembre al fine di gestire in maniera socialmente responsabile l'integrazione di Ubi in Intesa consentendo anche un ricambio generazionale, si legge in una nota.
Dopo la verifica svolta con le organizzazioni sindacali, Intesa comunica di aver deciso di accogliere tutte le richieste di uscita volontaria per pensionamento o tramite accesso al fondo di solidarietà. Le 3.500 assunzioni saranno perfezionate entro il primo semestre del 2024.
Per il segreatario generale della Fabi Lando Maria Sileoni si tratta di un "ottimo risultato". "In un contesto di notevole complessità vogliamo dare un segnale concreto improntato all'ottimismo verso il futuro" ha commentato l’amministratore delegato di Intesa Carlo Messina. "Le persone di Intesa Sanpaolo sono il nostro asset principale, saremo piu' forti grazie a questi giovani. Ringrazio le sigle sindacali con cui i rapporti continuano a essere di stima, rispetto e proficua collaborazione, sempre a servizio della crescita del gruppo. Continuiamo ad assumere a dimostrazione della solidita' della banca che, con un'accresciuta attrattivita' per nuovi talenti e maggiori opportunità di crescita professionale e di carriera, conferma il suo ruolo di leadership a livello italiano ed europeo", ha aggiunto il banchiere.
"Accogliamo con grande favore la notizia che Intesa abbia accolto le richieste del sindacato di provvedere a ulteriori mille assunzioni, oltre quelle gia' concordate con l'ultimo accordo sulle uscite del personale, in relazione all'operazione con Ubi e Bper", dice Fulvio Furlan, segretario generale della Uilca. "L'importante decisione assunta dal Ceo Carlo Messina, al quale va la nostra stima", ha aggiunto Furlan, "e' un'ulteriore conferma della validita' delle relazioni sindacali che esiste all'interno del gruppo per trovare soluzioni condivise a favore delle lavoratrici e dei lavoratori anche in ottica prospettica per il futuro dell'azienda, e dimostra il ruolo che Intesa Sanpaolo svolge nel Paese. Il risultato ottenuto ha un grande valore in termini di occupazione, in particolare giovanile, e di come il settore del credito puo' essere protagonista in tale ambito".