Economia
Intesa Sanpaolo, l’impegno di una Impact bank con focus su giovani e Sud
Presentati i progetti in ambito sociale e culturale che fanno di Intesa Sanpaolo una impact bank con occhi puntati a Mezzogiorno e occupazione giovanile
L’impegno sociale e culturale è al centro dell’attività di Intesa Sanpaolo a partire dal suo DNA. Ad un anno dall’annuncio del Piano di Impresa 2018-2021 contenente misure di responsabilità sociale, si è fatto un bilancio delle iniziative intraprese e sono stati presentati i nuovi progetti per il 2019. Tante le personalità del panorama economico e culturale, nazionale e internazionale, intervenute. Al centro del dibattito: giovani, Mezzogiorno, occupazione e infrastrutture.
Intesa Sanpaolo da sempre attribuisce un ruolo centrale ai progetti rivolti alla crescita sociale, culturale e civile delle comunità in cui opera: la valorizzazione del patrimonio artistico italiano, l’essere punto di riferimento del terzo settore, il fornire sostegno alle persone in difficoltà, gli investimenti nelle nuove forme di sviluppo circolare sono elementi fondamentali e radicati nella storia e nel modo di operare del Gruppo.
Se qualcuno dovesse chiedere il perché di questa centralità dell’impegno sociale e culturale, riprendendo le parole del Presidente del Gruppo Gian Maria Gros-Pietro, la risposta dovrebbe essere articolata in più motivazioni. “Innanzitutto una banca deve operare guidata dalla difesa degli interessi – di azionisti, clienti, dipendenti e comunità – più che da obiettivi utilitaristici”, ha fatto sapere Gros-Pietro in apertura di mattinata. È infatti convinzione di Intesa Sanpaolo che sia necessario “agire nel rispetto di quel contratto con la società civile che caratterizza le imprese, dunque avere come centrale il benessere di tutti gli stakeholder”. Secondo motivo: “le banche devono avere la responsabilità di trasformare il risparmio in investimenti e orientarli nelle direzioni sostenibili per il futuro dell’umanità. Non è un caso che, sempre più, i mercati chiedano alle società di fissare obiettivi di sostenibilità, oltre a quelli finanziari. L’impegno sociale è, inoltre, qualcosa che può contribuire a innovare la banca nelle sue attività; infine, fare beneficienza significa essere costretti ad adoperare le risorse di efficienza: è dunque uno stimolo a fare sempre meglio”.
Ai microfoni di Affaritaliani.it il Presidente Gros-Pietro ha aggiunto: “Disponiamo di diversi strumenti, già attivi, che abbiamo coordinato e rafforzato nel piano di Impresa 2018-2021. Esso prevede un’azione incisiva in ambito culturale e sociale sul piano del credito, della beneficienza, dello sviluppo, della cultura e dell’aiuto alla crescita professionale dei giovani".
VIDEO - Gros-Pietro, Intesa Sanpaolo: "Intesa attiva socio-culturalmente"
“Abbiamo posto al centro del Piano di Impresa la nostra vocazione a concorrere alla crescita culturale, sociale e civile del Paese”, ha dichiarato Carlo Messina, CEO e Consigliere Delegato Intesa Sanpaolo. “Siamo convinti che lo sviluppo di un’economia è intimamente legato ai livelli di educazione, in particolare delle generazioni più giovani, alla coesione sociale, alle dinamiche circolari del ciclo produttivo. Un contesto globale più incerto e frammentato spinge le comunità a guardare alle imprese private affinché queste si facciano carico delle sfide sociali oltre che economiche. Per Intesa Sanpaolo essere riferimento per le comunità dove opera in chiave di crescita solidale è elemento fondativo dalla nascita, cinquecento anni fa, delle fondazioni caritative origine del nostro Gruppo. Oggi confermiamo la centralità dei nostri progetti lanciando nuove iniziative volte ai giovani, alla loro educazione, alla loro formazione. Creare le condizioni per generare nuova occupazione è la priorità per il rilancio del nostro Paese”.
Intervistato da Affaritaliani.it Carlo Messina ha commentato: “La vera novità del Piano di Impresa di Intesa Sanpaolo è mettersi nelle condizioni di poter sostenere le economie reali e sociali in cui la Banca opera, ed è anche il nostro fattore distintivo. Oggi abbiamo dimostrato la capacità della Banca di sostenere e aiutare le persone con difficoltà economiche, di essere al fianco degli studenti dando loro un importante sostegno economico e di sostenere le persone che operano nel settore dell’economia circolare e della cultura. Inoltre, per combattere la povertà, la Banca lavora sulle esigenze elementari dei bisognosi, con numerosi interventi che hanno consentito di alleviare la gravità delle condizioni in cui purtroppo versano migliaia di italiani. Intesa Sanpaolo, attraverso queste iniziative, dimostra di essere in grado di dare il suo contributo concretamente, senza elaborare piani teorici ma intervenendo massicciamente per combattere le condizioni di disagio sociale. Oggi siamo in una fase di rallentamento mondiale, dovuta alla competizione tra Stati Uniti e Cina che ha avuto un impatto significativo sulla Germania, la quale è il principale mercato di sbocco delle nostre esportazioni. Questo ha inevitabilmente provocato un rallentamento del nostro processo di crescita, sebbene penso sia un fattore temporaneo e credo che il 2019 possa favorire un’accelerazione della crescita. Ritengo, inoltre, che la Manovra varata dal Governo sia in grado di portare diverse risorse nella disponibilità delle famiglie, che verranno investite sui consumi, dunque di fronte alla domanda interna credo potrà esserci una crescita considerevole”.
VIDEO - Messina, Intesa Sanpaolo: "Intesa è motore sociale al fianco della comunità"
In un Paese che non investe in formazione, dove il fenomeno dei giovani che non studiano e non lavorano (Neet) è sempre più drammatico, specie in un contesto socio-economico come quello attuale, dove la formazione delle persone e delle nuove generazioni diventa sempre più strategica per impieghi che richiedono specializzazioni e competenze tecniche, Intesa Sanpaolo vuole lasciare un segno profondo nella società civile favorendo l’occupazione giovanile nel Paese e ovviando allo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro. Per questo motivo ha avviato una collaborazione con Generation, l’iniziativa globale non profit creata da McKinsey & Company nel 2015 con l’obiettivo di contribuire a ridurre il fenomeno della disoccupazione giovanile. Il progetto sarà uno dei primi realizzati da Intesa Sanpaolo per sostenere la formazione giovanile ed è finalizzato a formare circa 5 mila giovani nei prossimi 3 anni e ad accompagnarli nel mondo del lavoro con un approccio pragmatico, che mette in relazione la domanda di competenze, le professionalità richieste dalle imprese e le aree geografiche che presentano un elevato numero di disoccupati.
Altro tema affrontato nel corso dell’incontro è quello dell’ampliamento dell’accesso al credito, che Intesa Sanpaolo ha sviluppato nel proprio modello di business grazie all’esperienza di Banca Prossima per il mondo non profit. Il Fund for Impact, il fondo di impatto che destina 250 milioni di euro (lo 0,50% del patrimonio netto), nasce per garantire l’erogazione di prestiti per 1,25 miliardi di euro alle categorie con minore accesso al credito: studenti universitari, ricercatori, nuova imprenditoria ovvero startup e imprenditrici donne.
Proprio gli studenti universitari sono i destinatari della prima iniziativa in Italia del programma Impact di Intesa Sanpaolo. Dal 25 febbraio 2019 si avvia il prestito “per Merito”, un finanziamento accessibile e senza garanzie rivolto a oltre 1,6 milioni di studenti universitari in Italia che lo potranno richiedere sul sito www.intesasanpaolo.com: fino a 5.000 euro l’anno per cinque anni per coprire spese di studio, mobilità, residenza e periodi formativi all’estero.
Gli altri importanti ambiti in cui è impegnata la Banca sono il contrasto alla povertà e alle emergenze sociali, dovute alla crescita delle disuguaglianze e delle aree di povertà, grazie agli accordi di collaborazione con enti e associazioni per la definizione di progetti di solidarietà sociale; la cultura, settore dove il Gruppo contribuisce alla promozione, valorizzazione e tutela del patrimonio artistico con il Progetto Cultura, contenitore strategico delle attività culturali della Banca, e con il sostegno a numerose iniziative in tutta Italia; il Mezzogiorno, per porre al centro dell’attenzione lo sviluppo sociale e la crescita economica del Sud come tema fondamentale per l’intero Paese con il supporto concreto alla nascita di nuove realtà produttive; la Circular Economy e la sostenibilità, per le quali l’impegno concreto del Gruppo nasce dalla forte spinta all’innovazione. Intesa Sanpaolo è infatti in prima linea in questo modello economico che mira a slegare lo sviluppo dallo sfruttamento delle risorse naturali esauribili e a ridisegnare il sistema produttivo ed è stata nuovamente riconosciuta, nei giorni scorsi durante il World Economic Forum di Davos, tra le banche più sostenibili al mondo.
Rob Kapito, Presidente di BlackRock ha dichiarato che “lo scopo delle imprese del futuro sarà quello di sostenere tutti gli stakeholder (azionisti, dipendenti, clienti e comunità). Intesa Sanpaolo è una compagnia virtuosa perché lo sta già facendo diventando modello di impegno sociale e culturale per tutte le altre imprese, non solo le banche”.
GLI AMBITI DI IMPEGNO DI INTESA SANPAOLO
Sostenere l’imprenditoria e lo sviluppo dei centri d’eccellenza nel Mezzogiorno
Al panel è intervenuto Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria che ha chiesto di “mettere al centro la riflessione lavoro-giovani. C’è un Nord in piena occupazione e un Sud povero di infrastrutture, senza alcuna risorsa per gli investimenti. Priorità è aprire cantieri per generare occupazione e costruire fattori di competitività. Il paradosso è che banche e istituzioni private come Intesa Sanpaolo hanno spinto in modo rilevante, mentre il Pubblico ha arretrato sugli investimenti. È necessario passare oggi dagli alibi alle soluzioni”. “L’Italia”, ha aggiunto Boccia ai microfoni di Affaritaliani.it, “è, infatti, erroneamente percepita come la ‘periferia d’Europa’; deve invece acquisire un ruolo centrale, attraendo investimenti e sfruttando al meglio le proprie risorse. Il dopo Brexit può rappresentare la grande occasione per l’Italia di diventare il più grande grande Hub europeo per attrattività di investimenti”.
VIDEO - Boccia, Confindustria: "Italia al centro con investimenti in infrastrutture"
Sul Mezzogiorno è intervenuto anche Marco Alverà, Ceo di Snam, che ad Affaritaliani.it ha dichiarato: “Il futuro dell’energia sarà solare. Questo darà un vantaggio molto grande alle regioni e ai Paesi in cui vi è molto sole. L’Italia è un Paese soleggiato e il Sud lo è ancora di più; la nostra speranza è che, laddove c’è sole, si concentrino sempre di più gli investimenti e l’innovazione. Ci sono molte opportunità per ‘esportare’ il sole dal Sud Italia e dal Nord Africa, un’occasione che, se colta pienamente, potrebbe costituire un vero e proprio volano per il Meridione”.
VIDEO - Alverà, Snam: "Energia solare occasione di crescita per il Mezzogiorno"
Snam ha inoltre lanciato la Fondazione Snam “con l’intento”, fa sapere Alverà, “di avviare progetti di sviluppo sociale per i territori nei quali opera l’azienda. La Fondazione ha avviato partnership con altre cinque fondazioni, una delle quali è Fondazione con il Sud, con cui sta elaborando progetti per l’infanzia, la cultura, l’istruzione e le infrastrutture. Snam, con i suoi mille cantieri aperti, trasmette alle Fondazioni alleate il suo DNA, nel quale è impressa fortemente l’abilità di creare infrastrutture fondamentali per il territorio”.
VIDEO - Alverà, Snam: "Fondazione Snam acceleratore di infrastrutture per il Sud"
Contrastare la povertà e le emergenze sociali
Per contrastare le disuguaglianze e l’emergere di nuovi poveri (cosiddetti working poor), la Banca ha previsto specifici obiettivi nel Piano d’Impresa 2018-2021: 10mila pasti al giorno, 6mila posti letto al mese, 3mila medicinali e 3mila indumenti al mese a indigenti e persone in difficoltà. L’obiettivo filantropico si è concretizzato per il 2018 con accordi di collaborazione con enti e associazioni, ma anche con la definizione di progetti di responsabilità sociale di medio e lungo periodo. Un impegno che si riconferma per il 2019 accanto a partner storici di Intesa Sanpaolo. A tal proposito sono intervenuti Mariella Enoc, Presidente Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Giuseppe Parma, Direttore Generale Fondazione Banco Alimentare Onlus, e Ferruccio De Bortoli, Presidente Associazione Vidas che ad Affaritaliani.it ha commentato: “Vidas è un’associazione privata che si occupa dell’assistenza ai malati terminali di tumore e delle loro famiglie. È stata fondata più di trentacinque anni fa da Giovanna Gavazzoni, con l’intuito di Umberto Veronesi e Alberto Magliari. Attualmente, assistiamo oltre duecento malati terminali a domicilio e nel nostro hospice di Milano. Ringraziamo Intesa Sanpaolo per il contributo e il sostegno che ci offre quotidianamente e riteniamo che un Paese possa definirsi civile quando si occupa dei propri concittadini che non hanno più speranza di vita, nel tentativo di dare alla vita rimanente più significato possibile, perché questo naturalmente riguarda le relazioni sociali e personali”.
VIDEO - Ferruccio De Bortoli e l'impegno sociale di Associazione Vidas
Promuovere, valorizzare e tutelare il patrimonio artistico e culturale italiano
Da anni Intesa Sanpaolo promuove il patrimonio italiano con il Progetto cultura che si dipana nelle tante mostre organizzate alle Gallerie d’Italia e nei palazzi storici della Banca convertiti a musei. Ma sono tante anche le partnership, come quella con il FAI o, ancora, quella che sostiene Matera, la capitale europea della cultura 2019. “Il Progetto cultura”, ha raccontato Michele Coppola, Direttore Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, “è l’upgrade della CSR laddove palazzi storici e di pregio diventano musei che hanno la dignità di essere conosciuti in tutto il mondo. Diamo strumenti ai giovani affinché capiscano le opportunità di crescita che può dare la cultura e sosteniamo la filiera dell’occupazione nella cultura”. Al panel dedicato alla cultura sono intervenuti anche Roberto Bolle, étoile del Teatro alla Scala, e Roberto Magnifico, Vicepresidente esecutivo del FAI: “Facciamo il nostro lavoro non come un’associazione, ma come un’impresa che guarda al bilancio di fine anno e procede con spirito imprenditoriale. Ogni anno recuperiamo tra i 3 e i 4 monumenti storici per preservarli nel tempo”.
Presente nel pubblico dell’evento, Vittorio Brumotti, campione del mondo di bike trial nel 2006, detentore di 10 Guinness World Records e inviato di Striscia la notizia, ha raccontato ai microfoni di Affaritaliani.it l’avventura che lo ha visto protagonista, lo scorso giugno, di un tour dell'Italia – con il patrocinio del FAI – alla scoperta dei luoghi più belli e ricchi d’arte e cultura. “Sono stati 2.600 km in biciletta per un viaggio reso possibile anche dalla partnership con Intesa Sanpaolo. Partendo da Livigno e arrivando fino ad Agrigento, ho visitato tutti i luoghi FAI che costellavano il tragitto, posti meravigliosi che arricchiscono il patrimonio culturale italiano, da Villa Necchi all’Abbazia di San Fruttuoso. È stata un’esperienza che univa e percorreva molteplici realtà: cucina, sport, società, costume e molto altro. Ripeterò l’impresa anche quest’anno. Intesa Sanpaolo, insieme al FAI, si batte per tutelare i meravigliosi scorci d’Italia che rappresentano una ricca eredità per tutti gli italiani e che necessitano di essere salvaguardati”.
VIDEO - Brumotti e FAI al fianco della cultura grazie a Intesa Sanpaolo
L’accesso allo studio
Marco Morganti, Responsabile Direzione Impact Intesa Sanpaolo, ha ricordato i numeri disastrosi dell’Italia in ambito universitario: “Ultimi nel tasso di passaggio dalle scuole superiori all’università (46%), nell’incidenza di fuori corso (48% nella triennale e 13,2% nella specialistica); primi per tasso di abbandono (32%). Al Sud, il numero di iscritti si riduce del 15% e il tasso di abbandono sale al 45%. Eppure, studiare fino ai livelli più alti dell’istruzione conviene: lo certifica l’Istat nella Rilevazione 2017 sulla forza lavoro, sia in termini di tasso di occupazione (laureati 72% vs diplomati 63%) che di reddito medio (un adulto laureato guadagna il 55% più di un senza titolo; il 39% più di un diplomato delle medie; il 25% più di un diplomato delle superiori). A fronte di un Paese al penultimo posto in Europa per numero di laureati su cittadini fra 25 e 34 anni (27% vs UE 38% e OCSE 44%), il Gruppo, con un significativo atto di fiducia nel futuro, ha scelto di avviare le sue attività Impact puntando allo sviluppo dell’alta formazione dei giovani, il capitale umano più prezioso”. Ai microfoni di Affaritaliani.it Morganti ha ricordato: “L’esperienza di Intesa Sanpaolo a supporto degli studenti ha ottenuto risultati estremamente incoraggianti: da essa è emerso che gli studenti universitari spendono bene e restituiscono con regolarità ciò che viene prestato loro, andando ad abbattere qualsiasi luogo comune e pregiudizio sul loro conto. Dal 25 febbraio 2019, Intesa Sanpaolo lancerà il prestito “per Merito”, un finanziamento accessibile e senza garanzie rivolto a oltre 1,6 milioni di studenti universitari in Italia, che potranno usufruire di 5.000 euro l’anno per cinque anni per coprire spese di studio, mobilità, residenza e periodi formativi all’estero. Il prestito di Intesa non impone restrizioni: qualsiasi ragazzo, di qualsiasi facoltà e Ateneo italiano, può accedere ad esso alle medesime condizioni, le quali lo tutelano in termini di durata, di possibilità di interrompere la restituzione in caso di imprevisti e disguidi e, soprattutto, pagando una rata molto modesta. Intesa Sanpaolo tutela gli studenti permettendo loro di guardare al futuro senza timori, restrizioni e pregiudizi”.
VIDEO - Morganti, Intesa Sanpaolo: "Intesa a sostegno degli studenti"
Livia Pomodoro, Presidente Impact Advisory Intesa Sanpaolo, ha spiegato l’importanza di “occuparsi, prima di tutto, del futuro del nostro Paese, sostenendo le nuove generazioni che ne saranno responsabili”. Come? “Permettendo loro di accedere allo studio. È una responsabilità e un senso del dovere che abbiamo verso i figli, verso il loro e il nostro futuro”.