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Economia
Intesa,wealth management centro del piano: Messina anticipa le nuove strategie

Il wealth management? Un modello di business di successo e che sarà al centro del nuovo piano industriale di Intesa Sanpaolo. Parola del numero uno della banca Carlo Messina che, in occasione dell'iniziativa "Intesa Sanpaolo: una Wealth Management Protection company di successo”, una tavola rotonda che si è svolta, presso la sede di Piazza Belgioioso a Milano, ha colto anche l'occasione per svelare le (prossime) mosse del gruppo. Le linee guida che saranno al centro del nuovo piano che verrà comunicato al mercato a inizio 2022. E se da un lato trova conferma il trend sempre più indirizzato verso la gestione del risparmio, la consulenza finanziaria e patrimoniale e il business assicurativo, dall'altro guarda con maggior interesse a digitalizzazione, sostenibilità e Recovery. 

"Fin dal piano d'impresa presentato nel 2014, il nostro gruppo si è riposizionato in maniera decisa, puntando con forza sulle attività di asset management, private banking ed assicurazione", ha ricordato il banchiere di Intesa. "Una mossa che ha dato da subito i propri frutti". Il motivo? Tra il calo degli interessi la difficoltà nel conseguire (significativi) ricavi dall'attività tradizionale di risparmio, Intesa ha virato verso la gestione dei grandi risparmi, le consulenze finanziarie, e il business assicurativo, mettendo così al sicuro la redditività. Non solo a livello nazionale, ma anche europeo, grazie a tre fattori: solidità, efficienza e redditività. 

Una mossa finanziaria indovinata, confermata anche dagli stessi numeri. "I dati al 30 giugno 2021 hanno evidenziato come Intesa Sanpaolo sia il gruppo meglio attrezzato per affrontare le sfide future, grazie ad un eccellente profilo di rischio con un leverage ratio al 6,9%, un Npl ratio ai livelli più bassi dal 2007 e l'obiettivo del piano d'impresa 2018-2021 di riduzione dei crediti deteriorati superato con un anno di anticipo", ha infatti sottolineato il Ceo.

E anche l'ultima semestrale "ha registrato 1.200 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela, quasi 100 miliardi di euro in più rispetto al 30 giugno 2020, con commissioni e attività assicurativa che rappresentano il 52% dei proventi operativi netti". Mentre "dalle attività di wealth management & protection proviene il 58% del risultato corrente lordo", ha aggiunto l'amministratore delegato. Un risultato in linea con la mission aziendale che punta sempre più a creare uno spazio di clientela integrato, "spaziando dal credito tradizionale alla protezione, dalla gestione del risparmio all'investimento, dalla salute alla previdenza". 

Obiettivi che non sono stati minati nemmeno dall'impatto pandemico, che, al contrario, ha fatto chiudere al gruppo Intesa il miglior semestre di sempre in termini di commissioni, con quasi 4,7 miliardi di euro: il 13,2% in più rispetto al primo semestre 2020 con utile netto di 3 miliardi, in linea con l'obiettivo annuale di 4. 

"In questo modo, ha spiegato ancora il numero uno della banca, il nostro modello di business ha dimostrato capacità di resilienza anche nelle fasi di maggior complessità  dei mercati internazionali". "Anche il piano che sta per concludersi ha confermato il modello incentrato su Wealth Management & Protection, focalizzandosi sul ramo assicurativo, uno dei settori dove abbiamo individuato le maggiori opportunità di crescita nel nostro Paese". A giovare sulla crescita nell'asset management, nell'assicurazione e reti di consulenti e private banker anche l'ingresso di Ubi

Sul futuro del Gruppo Messina non ha dubbi: "La capacità di Intesa Sanpaolo di raggiungere e superare gli obiettivi, anche in un periodo di eccezionale complessità, troverà conferma nel prossimo piano d'impresa 2022-202". E questo grazie "agli oltre 400 miliardi di prestiti a medio e lungo termine che saranno resi disponibili a imprese e famiglie nell'arco temporale del Pnrr". L'obiettivo è puntare su iniziative in grado di "accelerare la crescita e creare occupazione in breve tempo, attraverso green, digitale e infrastrutture". 

Alla conferenza stampa è intervenuto anche a Tommaso Corcos, Ceo di Fideuram, Intesa Sanpaolo Private Banking e responsabile della divisione private ganking del gruppo finanziario, che ha dichiarato: "Restiamo interessati a nuove acquisizioni. Puntiamo su piccole realtà specializzate che possano rafforzare il nostro respiro internazionale”. 

Sulla stessa scia anche l'amministratore delegato di EurizonSaverio Perissinotto, che ha aperto alla possibilità di un interesse internazionale. "Eurizon, pur avendo solide radici domestiche, è interessata a crescere fuori dai confini nazionali", ha dichiarato il Ceo. "In un contesto caratterizzato da abbondante liquidità e tassi bassi, è fondamentale indirizzare i risparmi disponibili verso soluzioni d'investimento diversificate e gestite professionalmente, che possano anche convogliare risorse a supporto dell'economia reale". 

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