Economia

Ipo/ La Tecnogym di Alessandri in Borsa col voto plurimo

Technogym rompe gli indugi e chiede di quotarsi in Piazza Affari nonostante le turbolenze dei listini internazionali. Il gigante del fitness fondato da Nerio Alessandri ha presentato alla Consob la domanda di ammissibilità che permetterà al gruppo di ottenere il primo via libera per sbarcare in Borsa. Una volta che la Commissione darà il proprio 'placet', l'azienda potrà presentare il 'filing' (ovvero il prospetto informativo') alle rispettive autorità dei mercati nei prossimi.

Passaggio dovuto se, poi l'imprenditore romagnolo intende davvero, con la consulenza di Mediobanca , Goldman Sachs e JpMorgan, oltre allo studio legale Cleary Gottlieb Steen & Hamilton, debuttare entro la fine di quest'anno sul mercato finanziario, provando a definire l'operazione gia' nel primo semestre. E' stato inoltre introdotto il voto di lista sia per il rinnovo del Cda che per il collegio sindacale. Ma la vera novita' e' il voto plurimo: in base alla determinazione dei soci "ciascuna azione da' diritto a 2 voti".

"Dopo 30 anni di continua crescita e innovazione", ha annunciato l'azienda, "Technogym ha deciso di valutare in un'ottica di lungo termine la possibile quotazione presentando domanda di ammissibilità. Technogym, nata come start-up in un garage, e cresciuta grazie ad un approccio imprenditoriale nel 2009 ha aperto il proprio capitale al fondo britannico Arle con una quota di minoranza del 40%. A distanza di diversi anni vissuti con un rapporto molto positivo l'azienda si accinge a dare seguito all'exit del fondo prevista con la possibile quotazione della sola quota in carico ad Arle in un'ottica di evoluzione naturale e di managerializzazione dell'azienda".

L'operazione è strutturata quindi come offerta pubblica di vendita (Opv), in modo da permettere l'uscita di Arle mentre le quote restanti, pari appunto al 60%, resteranno in mano ai fratelli Nerio e Pierluigi Alessandri. Proprio nelle scorse settimane il patron di Technogym aveva detto che stava valutando questa opzione senza però sbilanciarsi troppo. La quotazione "è un'opzione, valuteremo al momento opportuno", "stiamo valutando tutte le opportunità, stiamo facendo uno studio di fattibilità", aveva detto. Technogym, intanto, ha presentato i conti del 2015. Nell'esercizio ha registrato una crescita a doppia cifra del fatturato, salito del 10% a 511,8 milioni di euro, e un Ebitda del 40% a 86,7 milioni. L'export ha rappresentato oltre il 93% del fatturato e l'azienda è cresciuta in maniera costante in tutte le aree geografiche: Europa, Nord America, Sud America, Emea e Asia Pacifico.