Economia

Istat, a novembre l'inflazione non decolla: in Italia resta stabile all'11,8%

Ma accelera il carrello della spesa: +12,8%. Secondo Coldiretti-Censis prevale la logica di "food social gap": gli adulti e i giovani tagliano più degli anziani

Ma le strategie di risparmio si applicano soprattutto al momento di fare la spesa, con l’81% degli italiani che ha preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, evitando di farsi guidare troppo dalla molteplicità di stimoli che sono attivati nei punti vendita. E cambiano anche i luoghi della spesa con il 72% degli italiani che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione.

Confesercenti: “Stime in linea con le previsioni, ma l'inflazione resta alta e pesa ancora sui consumi”

"L'inflazione non si ferma. A novembre è ancora ferma sui livelli molto alti registrati il mese precedente, con un aumento del +11,8% sul 2021, anche se si registra un lieve rallentamento rispetto ad ottobre. L'auspicio è che si sia raggiunto finalmente il picco, e che dal prossimo mese inizi anche in Italia una decelerazione. Nell'eurozona è già cominciata: secondo Eurostat a novembre i prezzi rallentano dal 10,6 al 10%. Una frenata che nel nostro Paese è molto meno marcata: l’inflazione acquisita sfiora ancora il 9% e, molto probabilmente, a fine anno supereremo abbondantemente i livelli previsti (tra il 6,5 ed il 7,5%)". Lo sottolinea invece Confesercenti commentando in una nota i dati diffusi dall'Istat.

"Uno scenario ad alto rischio: questi livelli di inflazione, oltre a ridurre il potere d’acquisto delle famiglie, genereranno a cascata effetti negativi su consumi ed imprese", avverte Confesercenti. "Alla fine del prossimo anno, infatti, i redditi e i consumi delle famiglie arretreranno sui livelli del 2016, con 24,8 miliardi di spesa ancora da recuperare rispetto al pre-pandemia. La manovra del governo contiene molti elementi che vanno nella giusta direzione ma è soprattutto, e comprensibilmente, centrata sull’emergenza energetica e la necessità di limitare i danni, per famiglie ed imprese, derivanti dall’esplosione delle tariffe energetiche".

"Continuare ad agire per ridurre l’impatto dei costi energetici è certamente fondamentale, soprattutto per ridurre l’effetto negativo sulle altre componenti dei consumi, quelle diverse dalle ‘spese obbligate’ e contribuire a sostenere la spesa delle famiglie. Il Natale sarà il primo vero banco di prova per i consumi, mentre il 2023 si profila già difficile e la ripresa della domanda interna insieme ad una ritrovata stabilità di spese delle famiglie è fondamentale per l’economia. Per questo auspichiamo, da parte del Governo, una capacità di visione nel lungo periodo per affrontare le criticità del delicato momento economico ed al contempo intervenire con decisione per sostenere le imprese e la tenuta dell’economia del Paese", conclude Confesercenti. "La stima preliminare dell’inflazione nel mese di novembre è in linea con le attese (la nostra indicazione era di +0,4% congiunturale) e mantiene il tasso di variazione tendenziale all’11,8%".