Economia

Istat, rallenta l’inflazione: colpo di freno sull’anno a +10,1%

Arriva la "frenata" della corsa dei prezzi di questi ultimi mesi. Secondo le stime flash pubblicate dall'Istat indietreggia anche il carrello della spesa: +12%

L’aumento congiunturale dell’indice generale si deve prevalentemente ai prezzi dei servizi per l’abitazione (+1,6%), degli alimentari lavorati (+1,5%), dei beni durevoli e non durevoli (+0,8% per entrambi), degli energetici non regolamentati (+0,7%); un effetto di contenimento deriva invece dal calo dei prezzi degli energetici regolamentati (-24,7%) e di quelli dei servizi relativi ai trasporti (-1,6% a causa di fattori stagionali). L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,3% per l’indice generale e a +3,2% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce dell’1,3% su base mensile, a causa dell’avvio dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature di cui l’indice Nic non tiene conto, e aumenta del 10,9% su base annua (in rallentamento da +12,3% di dicembre).

"Le stime preliminari evidenziano la netta attenuazione dell’inflazione, che a gennaio si attesta al +10,1% (livello che non si registrava da settembre 1984, quando il Nic fece segnare la medesima variazione tendenziale)", ha spiegato l'Istat rimarcando che il rallentamento è dovuto in primo luogo all’inversione di tendenza dei beni energetici regolamentati (-10,9% su base annua)".  Rimangono tuttavia diffuse le tensioni sui prezzi al consumo di diverse categorie di prodotti, quali gli alimentari lavorati, gli altri beni (durevoli e non durevoli) e i servizi dell’abitazione, che contribuiscono alla lieve accelerazione della componente di fondo. Si accentua inoltre a gennaio, la dinamica tendenziale dei prezzi dei carburanti.

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