Economia

Italiaonline, per il mercato il dividendo d'oro è compatibile con la cigs

Luca Spoldi

Italiaonline sale ancora nel giorno in cui si riunisce l’assemblea dei soci chiamata anche a deliberare l’eventuale distribuzione di un dividendo straordinario

Nuovo capitolo nella storia, tribolata, dell’ex Seat Pagine Gialle, che dopo la fusione con le attività web (da Libero a Virgilio) del “faraone” Naguib Sawiris ha assunto il nome di Italiaonline rimanendo quotata a Piazza Affari, dove attualmente vale 400 milioni di euro di capitalizzazione (circa 3,5 euro per azione), con un recupero che negli ultimi 12 mesi sfiora il 40%.

Dopo che a metà dicembre 2015 un accordo sindacale dette il via libera ad una cassa integrazione a zero ore per 300 lavoratori (un dipendente su sei) e fece scattare la cassa integrazione a 4 giorni al mese per altri 420 dipendenti, e dopo che il Cda aveva proposto di non distribuire alcun dividendo, nonostante 23 milioni di utile, anche al fine di “attuare una politica di crescita per linee esterne” (ossia in vista di future acquisizioni), scelta lodata dal collegio sindacale che aveva giudicato tale scelta “del tutto condivisibile” vista anche la “storia pregressa” della società, gli azionisti di maggioranza (con l’89% del capitale) hanno proposto di approvare la distribuzione di un dividendo straordinario di 80 milioni di euro.

Il Cda, solerte, ha trovato la richiesta “sostenibile” nell’arco di Piano industriale 2017-2019, varato lo scorso 15 marzo, mentre i sindaci hanno preferito tacere. Nel frattempo la Consob ha chiesto lumi, ma non sulla vicenda del dividendo straordinario, bensì sulla revisione al ribasso delle stime di crescita dell’Ebitda (il risultato operativo lordo) rispetto al piano pre-fusione Iol-Seat Pagine Gialle. Chiarimenti che oggi, in coincidenza con l’assemblea dei soci, il Cda ha fornito, spiegando come “in conseguenza dei migliori risultati conseguiti nel 2016” si sia prevista nel nuovo piano industriale una minore dinamica dell’Ebitda (visto in crescita del 21%-26%, ossia la metà del 40%-45% previsto fino allo scorso anno).

Non solo: il Cda ha ricordato come nel 2016 il perimetro di consolidamento del gruppo sia mutato “in seguito alla cessione di Europages e del servizio “1254”, a cui si aggiunge l’ipotizzata vendita di Consodata (trattata nel bilancio 2016 ai sensi dell’Ifrs5), determinando un aggiornamento delle stime del piano industriale”. Quanto al dividendo straordinario, di fatto reso in parte possibile anche dal ricorso alla cassa integrazione, il Cda ha aggiunto nonostante l’eventuale distribuzione del dividendo straordinario “implicherebbe una diminuzione delle disponibilità di cassa e del patrimonio netto attesi alla fine di ciascuno degli esercizi oggetto di piano”, il gruppo “manterrebbe disponibilità di cassa e una posizione finanziaria netta positiva nell’orizzonte di piano”.

Una precisazione che sembra fatta apposta per rispondere a chi, con qualche preoccupazione, ricorda come nella “storia pregressa” di Seat Pagine Gialle proprio la distribuzione di un altro dividendo straordinario, peraltro di dimensioni ben più rilevanti (3,5 miliardi distribuiti nel 2004) abbia dato vita  alle peripezie della società, gestita in un’ottica di private equity col ricorso a massicce leve finanziarie che hanno poi finito con l’affossarne la pur elevata redditività costringendo infine le banche creditrici ad accettare un sanguinoso concordato, due anni or sono, con lo “stralcio” di 1,4 miliardi di euro di debiti. Una vicenda , quest’ultima, per la quale il tribunale di Torino ha rinviato a giudizio per bancarotta i 15 imputati.

Va detto che dal bilancio 2016 di Italiaonline il gruppo di Naguib Sawiris appare in salute: a fronte di un attivo patrimoniale corrente di oltre 333 milioni a fine anno si registravano infatti 259 milioni di passività correnti, mentre il patrimonio netto era in crescita ad oltre 367 milioni dai 295,5 milioni scarsi dell’anno precedente. L’utile netto, poi, è risultato in crescita da 4 a 22,65 milioni ma avrebbe potuto essere anche più consistente se non fosse stato per il contemporaneo aumento da 75 a 205 milioni delle “altre riserve” (a fronte di un calo da 207 a 117 milioni della riserva sovrapprezzo azioni).

Così la distribuzione di 80 milioni di euro appare effettivamente “sostenibile”, ma resta da capire se e quanto inciderà con la strategia che era stata finora annunciata e più volte ribadita di crescita per acquisizioni. Forse le attività web sono di nuovo poco appetibili per Sawiris? Se al contrario l’attività è florida e le acquisizioni proseguiranno, che senso ha continuare a godere della cassa integrazione (con un beneficio stimato dal Sole 24 Ore in 27 milioni di euro) che, va ricordato, è un sussidio che lo stato prevede venga retribuito, da parte dell’Inps a quei lavoratori che si trovino temporaneamente sospesi (completamente nel caso della cassa a “zero ore”) dalla loro attività a causa di una crisi temporanea attraversata dall’azienda per cui lavorano?

Insomma: Italiaonline è florida grazie alla cassa, grazie all’opera del management e al piano industriale da questi elaborato, alle risorse iniettate finora (ma ora richieste indietro) dai soci, oppure è un’azienda meno solida e dalle prospettive meno brillanti di quanto non appaia a prima vista? Per il momento il mercato non sembra curarsene e il titolo continua a correre grazie alla prospettiva di una cedola generosa, ma cosa accadrà dopo che il dividendo sarà stato staccato? In attesa di capirlo qualche piccolo investitore, che ancora ricorda la “storia pregressa” di Seat Pagine Gialle, farà gesti apotropaici, nonostante la solidità attuale dei conti e le rassicurazioni del management.