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Economia
La "guerra" dei Politecnici: ecco perché quello di Milano è troppo grande

Il Politecnico di Milano è troppo grande rispetto agli altri

Felix The Cat
 

Il Politecnico di Milano è il migliore tra gli atenei italiani: è al 47esimo posto nella classifica delle migliori università in Europa e rimane un'eccellenza del nostro Paese. Tutto bene? Non proprio. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, infatti, delle quattro scuole politecniche in Italia (oltre a quella del capoluogo lombardo ci sono anche Torino, Bari e le Marche), quella meneghina ha un risultato d'esercizio tra le dieci e le 30 volte superiore a quello degli altri atenei. E questo inizia a non piacere più tanto agli altri. Si parla di concorrenza sleale, si teme che la capacità attrattiva di Milano possa oscurare le altre città, in particolare Bari, che inizia a lamentare un eccessivo "protagonismo" dell'ateneo che è stato guidato fino allo scorso anno da Ferruccio Resta. Un nome che era addirittura circolato come possibile candidato alla Regione Lombardia e che ha saputo creare un ecosistema con le aziende. Un legame particolarmente saldo se si pensa che oggi Resta è nel cda di Allianz, di Leonardo, di Fiera Milano ed è membro del comitato scientifico della Fondazione Enel. 

Il capoluogo piemontese, infatti, ha una sorta di "assicurazione sulla vita" che è rappresentata dalla presenza di Stellantis - che ha deciso di fare di Mirafiori il suo centro d'eccellenza per la produzione di auto elettriche - e dagli incubatoti di startup che garantiscono un terreno tutto sommato fertile per i giovani innovatori. Ma il confronto è impietoso. Nel 2022 Milano ha chiuso con un risultato di esercizio di 94,48 milioni di euro, tra l'altro in calo rispetto al 2021 a causa di un incremento di oltre il 10% dei costi del personale. Torino ha concluso l'anno con 9,58 milioni (in aumento rispetto ai 7,14 dell'anno precedente). Bari ha chiuso il 2021 (ultimo bilancio disponibile sul sito) con un risultato dell'esercizio di 3,17 milioni, in aumento rispetto ai 2,98 milioni del 2020. Eppure, se si guardano solo gli iscritti, Milano ne dichiara 47.959 e 1.893 dottorandi; Torino 38.700 totali; Bari "oltre 10.000". Non una differenza numerica che giustifichi l'abisso di fatturato che li separa. 

E, a quanto risulta, i mugugni stanno iniziando a crescere. Prova ne sia che il governatore Michele Emiliano, durante gli Stati generali dell'Export, ha lanciato la proposta di una "federazione" degli altri Politecnici. Una boutade, probabilmente, ma che fa capire che un po' di insoddisfazione c'è.

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