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Economia
La partita senese di Generali. Opzione bancassurance da soffiare ad Axa.Rumors

Generali torna a mettersi in luce a Piazza Affari in scia ai giudizi positivi che iniziano ad arrivare dai broker dopo la presentazione dell'aggiornamento del piano industriale nell'Investor Day di Londra, che inizialmente aveva deluso il mercato per l'assenza di novità. In realtà, notano gli uomini di Mediobanca Securities, il management del gruppo più che presentare un piano "ha rivelato una serie di misure messe in atto per raggiungere i target già esistenti, annunciati a maggio 2015, che sarebbero stati difficili da conseguire".

Non solo: sempre secondo gli uomini di Piazzetta Cuccia il risultato netto "sarà qualitativamente migliore", riflettendo più utili tecnici (sia nel ramo Vita che nel Danni) e meno capital gain e il titolo potrebbe dunque tornare a trattare a multipli più elevati nel caso di un re-rating del comparto finanziario legato a sviluppi positivi in arrivo dal fronte della ricapitalizzazione delle maggiori banche italiane. Un tasto interessante, visto che come noto Generali ha in portafoglio 400 milioni di bond subordinati Mps che se interamente convertiti porterebbero il gruppo ad una quota vicina al 7%-9% del capitale di Siena.

Il Ceo di Generali, Philippe Donnet, in questi giorni ha escluso categoricamente ogni integrazione con Axa, che di Mps è socia al 3,17% (quota per la quale sono stati finora investiti 379 milioni) e sta proseguendo "in buona fede" il negoziato per il rinnovo degli accordi di bancassurance, in scadenza nel marzo del prossimo anno, senza che siano stati "assunti impegni di alcuna natura né tantomeno condizionati alla partecipazione all'aumento di capitale" di Mps, come emerso dall'assemblea dell'istituto di Siena ieri. Eppure è difficile pensare ad una "coabitazione" di Generali e Axa sotto lo stesso tetto, senza valutare le possibili ripercussioni su Axa Mps Assicurazioni Vita e Axa Mps Assicurazioni Danni.

Le due compagnie valgono circa il 4,4% delle polizze Vita in Italia e complessivamente un 90% della raccolta di Axa nel nostro paese; se Generali dovesse rimanere socio stabile di Mps, i francesi potrebbero esercitare il diritto di vendita del loro 50% alla stessa Mps, obbligando la banca a sborsare attorno ai 750 milioni di euro secondo valutazioni dello stesso istituto. A quel punto Donnet potrebbe farsi avanti e sostituire il concorrente francese, che si troverebbe improvvisamente messo in un angolo sul mercato italiano. 

Difficile che questo accada e allora, nonostante le smentite, l'ipotesi di una "santa alleanza" a tre per salvare Mps e aprire ad una partnership tra le due compagnie resta in piedi. A guardare con una certa preoccupazione questo scenario è Allianz, numero uno europeo del comparto davanti proprio ad Axa e Genearali. Chissà se da Francoforte, che la scorsa estate aveva siglato un accordo per la distribuzione dei fondi d'investimento di Allianz Global Investor da parte della rete di consulenti finanziari di Mps, Widiba, qualcuno non penserà di puntare qualche fiches su Siena anche solo per sparigliare i giochi?

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