Economia

Le libere professioni si mettono in rete in Europa

Eduardo Cagnazzi

Oliveti: fiscalità, previdenza e investimenti, queste le richieste all'Ue

Le casse di previdenza private intendono fare rete in Europa per rafforzare il ruolo dei liberi professionisti. E da Capri, dove si è conclusa la due giorni promossa da Adepp e Valore srl sul ruolo delle libere professioni, si dichiarano favorevoli alla proposta del presidente della Commissione europea Antonio Tajani di organizzare a Bruxelles, agli inizi del 2018, un tavolo di confronto “per meglio indirizzare il lavoro dell’Ue verso le libere professioni e per rafforzare la competitività economica”. Ma cosa possono fare le libere professioni per l’Europa? ”Gli avvenimenti europei ce lo dicono. Il referendum pro-Brexit, il riemergere dei nazionalismi, i contrasti tra i paesi membri sulle politiche di accoglienza, il terrorismo islamico, l’invecchiamento progressivo della popolazione e l’avanzamento della digitalizzazione sono punti  che inducono a ragionare su nuove linee politiche”, ha affermato il presidente di Adepp, Alberto Oliveti. “Nuove linee che devono riguardare un campo più ampio, l’occupazione, la concorrenza, la formazione continua, l’aggiornamento professionale, la previdenza e le politiche socio-sanitarie. Sono problemi fondamentali -ha sostenuto- sui quali si devono costruire i fondamenti di una nuova Europa che dovrà avere la capacità di innovare, di crescere, sfruttando un particolare momento dell’economia.

Per questo siamo favorevoli alla richiesta del presidente Tajani di coinvolgere i liberi professionisti europei. Sappiamo che altrove ci sono condizioni diverse e per questo dobbiamo parlarci e confrontarci per mettere a sistema le esperienze ritenute utili”. L’altro aspetto del confronto venuto fuori dal convegno caprese riguarda gli investimenti. “Noi abbiamo patrimoni importanti che sono contributi sottratti al pagamento delle prestazioni e messi a garanzia della tenuta dei sistemi”, ha aggiunto Oliveti. “I nostri patrimoni non sono pertanto una rendita da capitale ma reddito da lavoro differito sul quale vengono già pagate le tasse. E da investitori lungimiranti ragioniamo in una logica di interesse del Paese, avendo la garanzia che gli investimenti riescano a dare una redditività minima e che non vi sia volatilità legislativa, quella che però ci affligge perché le regole cambiano ogni dieci minuti anche in corsa di partita”.

Altri problemi sul tappeto sono la fiscalità e la formazione. Per Adepp la fiscalità dovrà essere più equa e in modo “che non tratti i liberi professionisti alla stregua di speculatori”; mentre va potenziato l’aggiornamento delle competenze e delle conoscenze affinchè occupino un ruolo sempre più importante per avviare azioni multidisciplinari in un mercato sempre più aperto. Su questi temi, ha a sua volta affermato Stefano Ronchi, founder e managing partner di Valore srl, si basa il piano dell’organismo di consulenza che dedicherà un ciclo di eventi dedicati alle casse sanitarie, di previdenza e fondi pensioni per promuovere i temi dell’Europa e degli investimenti alternativi sulla salute e sulle terapie curative. A conclusione dei lavori, un sondaggio di Euromedia research il 67,1% ha infine rilevato che i liberi professionisti sono favorevoli alla creazione di una Cassa di previdenza unica europea per la propria categoria professionale.