Economia

Lego, l'autogol "green": i mattoncini in plastica riciclata inquinano di più

di Redazione Economia

L'ad Christiansen costretto a fare marcia indietro. Il flop dell'iniziativa per risolvere i problemi di sostenibilità: "Il materiale magico non esiste"

Lego e il dietrofront sul progetto sostenibilità. Doccia gelata sulle emissioni di Co2

Nemmeno un mese fa Affaritaliani.it dava conto dei numeri non troppo confortanti in termini di bilancio di Lego, la società danese di mattoncini per bambini e forse ad aggravare la situazione finanziaria è stato proprio questo progetto "green" molto costoso e poco efficace. La svolta ambientalista si conferma molto complicata, ad ammetterlo adesso è anche un'azienda considerata un riferimento. L'amministratore delegato di Lego Niels Christiansen, ha spiegato al Financial Times, che non si è riusciti a raggiungere l'obiettivo di trovare un "materiale magico" per risolvere i problemi di sostenibilità.

La plastica Pet emette più emissioni di carbonio nel corso della vita del prodotto. Lego - si legge su Sky Tg 24 - ha interrotto un progetto che mirava a realizzare mattoncini utilizzando bottiglie per bevande riciclate, sostenendo che il nuovo materiale avrebbe causato maggiori emissioni di carbonio. Lego cercherà invece di migliorare l’impronta di carbonio dell’Abs, ha riferito il giornale.

Tim Brooks, responsabile della sostenibilità del gruppo Lego, ha affermato che la plastica Pet ha bisogno di ingredienti extra per garantirle sicurezza e durata, nonché di grandi quantità di energia per lavorarla e asciugarla. Ha continuato: "È come cercare di realizzare una bicicletta in legno anziché in acciaio". Ancora l'ad Christiansen: "Abbiamo testato centinaia e centinaia di materiali. Non è stato possibile trovare un materiale del genere".

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Nei primi sei mesi dell’anno il gigante dei giocattoli ha fatto registrare un utile netto di 5,1 miliardi di corone (684 milioni di euro), pari a un calo del 17,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. I ricavi dello stesso periodo sono stati di 27.400 milioni di corone (3.676 milioni di euro), l'1,5% in più rispetto al 2022. E pure le spese sono aumentate raggiungendo i 21 miliardi di corone (2.817 milioni di euro), quasi il 10% in più.