Economia
Levorato: “Le coop sono finite. E anche a sinistra comanda solo la finanza”
I nuovi Belzebù e il potere invisibile che paralizza l’Italia. L’ultima guerra a sinistra prima della fine. L’intervista esclusiva a Claudio Levorato
Sinistra, potere, economia, cooperative, istituzioni, trame segrete e strategie, il Belzebù invisibile, i moderati con la Meloni... . Quello che non si può dire in Italia
Claudio Levorato è da decenni a capo del principale player italiano di servizi ad immobili, territorio e attività sanitarie, prima Manutencoop, oggi Rekeep. E’ uscito dal mondo della cooperazione rossa e con circa 28.000 dipendenti è oggi un colosso che contende il mercato agli altri player a livello europeo. Levorato: “Il mondo su cui ho investito buona parte della mia vita è il peggio del peggio”.
“A un certo punto della nostra storia siamo finiti in una maree di inchieste. Non avevo spiegazioni, facevamo sempre le stesse cose di sempre, eppure...
Eppure?
“Per me in un caso hanno addirittura chiesto l’arresto. In realtà a partire dal 2007-2008, per un certo mondo, sono diventato il nemico da annullare e spazzare via. E l’effetto collaterale è stato che qualsiasi cosa facesse l’azienda diventava oggetto di più attenzioni, in alcuni casi legittime, anche se sei sottoposto a processi che durano anni con tutti gli effetti e i disastri immaginabili, in altri casi no”
Che intende dire?
“Che il mondo cooperativo, seguendo l’idea dell’ex capo di Unipol Giovanni Consorte, avere un polo bancario per ricevere credito, è finito a fare altro e chiunque si opponesse e questo ‘altro’ finiva in un tritacarne generale”
Ma si sta descrivendo come un perseguitato
“Non dico questo. Dico invece che un certo mondo di sinistra e della cooperazione, di cui facevo parte, è finito a volere il potere per il potere e che chiunque si opponesse a quel tipo di disegno doveva essere eliminato, sostituto, finito. E’ capitato a noi e a me per alcuni anni e con azioni molto violente. Si dovevano fare acquisizioni, scalate, cessioni e scaricare altre cose considerate inutili, dove però c’erano vite umane. Con Consorte si litigava anche duramente ma c’era sempre un progetto sociale, un motivo superiore che veniva prima del denaro per il denaro e il potere fine a se stesso, com’è diventato poi”
Cioè?
“Le dirò una cosa: il mondo su cui ho investito buona parte della mia vita è il peggio del peggio”
Addirittura...
“Questo perché è un mondo che si è finanziarizzato. Oramai quello che conta vive per la finanza e risponde alle sue regole spietate, anche per la sinistra, anche per la cooperazione. La gente non lo sa, neanche percepisce come si muove il potere sotterraneo che pesa davvero in Italia e le sue tattiche fini. Dico solo che per un caso mi sono trovato a intralciare questa strada”.
E i giornali e i giornalisti?
“L’informazione gira su se stessa e riempie il vuoto pneumatico che c’è in giro con le peggiori cose, fondamentalmente distraendo anche se ci sono rare eccezioni”.
E dove nasce questo modo di pensare della sinistra?
“Dal mito di entrare nella stanza dei bottoni. Questo concetto ha creato un disastro e un deserto sociale, in alcuni casi dei veri Belzebù. Andreotti è stato soprannominato così, secondo me ingiustamente, io ne vedo ben altri oggi”.