Economia

Made in Italy, dall'alimentare alla tecnologia: Deloitte premia 74 eccellenze

Le imprese targate Bmc si sono distinte per strategia, competenze, innovazione, cultura e sostenibilità: parole chiave fondamentali per il futuro

Le bmc di quest’anno presentano un buon equilibrio tra aziende di piccole e medie dimensioni e grandi imprese. Il 54% delle realtà aziendali premiate ha un numero di dipendenti fino a 249 e il restante 46% conta una forza lavoro che va oltre le 250 unità. Le aziende vincitrici si distribuiscono su tutto il territorio nazionale, con la seguente ripartizione: Nord Ovest 40%, Nord Est 32%, Centro 15%, Sud 13%.

Secondo la rielaborazione di Deloitte private di dati del rapporto Istat 2021 una buona parte delle imprese di dimensioni maggiori, con più di 50 addetti, ha mostrato i segni di uno spiazzamento dovuto alla crisi pandemica: circa il 50% delle imprese con più di 50 dipendenti ha segnalato una caduta del fatturato superiore al 10% nel 2020.

Ma ciò non è avvenuto tra le imprese medio-grandi bmc, che si collocano, dunque, tra quelle più virtuose e con una maggiore resilienza rispetto alla media nazionale, con un aumento medio del fatturato pari al 14,4%. Questo significa forte capacità di adattamento al contesto e reazione sia alla crisi pandemica sia a quella economica. In una sola parola: resilienza. Una qualità indispensabile per puntare sull’obiettivo della crescita a lungo termine".

Il settore più rappresentato è quello dei prodotti industriali e costruzioni (29%), seguito da consumer products (26%), technology (11%), energia (8%), retail (7%), sanitario (3%), oil & gas (3%); il restante 13% delle aziende appartiene ad altri settori. Per quanto riguarda la tipologia proprietaria, il 43% delle imprese è a conduzione familiare, il 14% è partecipata da fondi di Private Equity mentre sono 6 le aziende quotate in Borsa.