Made in Italy, per il settore lattiero-caseario +118% in Cina nel 2013-2016
Export settore lattiero-caseario: in Cina +118% nel 2013-2016. I dati Agrifood
A fronte della continua erosione dei consumi interni (volumi in contrazione dell'11% nel periodo 2011-2016), la conquista dei mercati esteri rappresenta oggi la più importante opportunità di crescita delle vendite per i prodotti lattiero-caseari italiani. E' quanto emerge da uno studio di Agrifood Monitor presentato oggi in occasione di Cibus Connect a Fiere di Parma. Una sfida che questi prodotti di eccellenza del Made in Italy stanno vincendo, come dimostra un valore delle esportazioni raddoppiato negli ultimi 10 anni (+92% nel periodo 2006-2016, contro il 72% delle esportazioni agroalimentari totali).
Protagonisti indiscussi sono i formaggi, che grazie ai 2,4 miliardi di euro di vendite estere nel 2016, incidono per l'82% sul valore totale dell'export lattiero-caseario, mostrando tassi di crescita ancor più positivi, sia nel lungo periodo (+96% nel 2006-2016), che nell'ultimo anno. La vicinanza geografica e la possibilità di libero scambio fa sì che la principale destinazione estera dei formaggi italiani sia l'Unione Europea (72% del valore dell'export italiano). Ma accanto a mercati più tradizionali, sia europei che extra-europei, se ne stanno affiancando di nuovi che, sebbene ancora di piccole dimensioni, mostrano tassi di crescita molto positivi; tra questi Romania e Polonia, Norvegia, Svezia, Cina e Corea. E infatti i più rappresentativi sono quelli asiatici. Emblematico è il caso cinese, che pur essendo ancora di piccole dimensioni (circa 380 milioni di euro nel 2016), mostra tassi di crescita vertiginosi e pari al +118% nel periodo 2016/2013 e quindi offre prospettive molto allettanti.
In questo mercato, che vale complessivamente oltre 24 miliardi di euro, il 72% è appannaggio dei TOP10 esportatori mondiali, fra i quali l'Italia che, con una quota pari al 10%, figura al quarto posto dopo Germania (14%), Olanda e Francia (entrambe al 12%). Il nostro paese detiene la leadership di prezzo (6,23 euro/kg), con un netto distacco rispetto ai cugini d'oltralpe (4,42 euro/kg) e surclassando il prodotto tedesco (2,81 euro/kg). Nel paniere dell'export italiano sono infatti presenti alcuni dei formaggi di punta della produzione italiana, fra cui le grandi DOP. I formaggi italiani raggiungono tutti i principali mercati di importazione mondiali; il nostro paese è il primo fornitore di Francia e Stati Uniti (con quote rispettivamente pari al 30% ed al 24% del mercato), il terzo di Germania e Regno Unito ed il quarto di Giappone e Spagna, mentre a seguito dell'embargo alle importazioni dall'Unione Europea dell'agosto del 2014, ha perso le proprie posizioni in Russia, il cui principale fornitore è oggi la Bielorussia.