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Economia
MADE IN ITALY: The Restart. Di Maio: "Rendiamo più competitivo il Made in Italy nel mondo"

MADE IN ITALY: The Restart. Il rilancio dell’economia italiana nel mondo post Covid

Si è tenuta oggi la terza e ultima giornata di “MADE IN ITALY: THE RESTART – Il rilancio dell’economia italiana nel mondo post Covid”, l’evento frutto dell’accordo di partnership tra ll Sole 24 Ore e Financial Times per il rilancio e la ripartenza nel mondo delle eccellenze del made in Italy. L’appuntamento odierno è stato dedicato al futuro dell’industria italiana – con focus su innovazione, energia, infrastrutture ed un approfondimento sul ruolo del settore dello sport.

I lavori si sono aperti con l’intervento di Paola Pisano, Ministra per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, che ha sottolineato quanto la digitalizzazione della pubblica amministrazione sia necessaria in Italia ponendo l’accento sul fatto che "l'innovazione digitale va oltre le norme e le leggi, deve essere concretizzata nei fatti".

La ministra ha continuato spiegando che "le tecnologie devono essere al servizio delle persone", motivo per cui in Italia è necessario "muoversi sullo sviluppo e diffusione di servizi digitali semplici e intuitivi, lavorando allo stesso tempo anche sulle competenze digitali". In particolare, secondo Paola Pisano "in Italia abbiamo molte imprese innovative, ma non abbiamo un sistema che incentivi lo sviluppo di queste società, che devono entrare armoniosamente nel sistema produttivo". Per questo, "bisogna sostenere le aziende che vogliono farlo, bisogna semplificare i processi e il Governo deve promuovere modifiche normative e regolamentari. Bisogna quindi darsi un metodo, evitare il dilettantismo, la nostra società deve essere in grado di assorbire l’innovazione". L'app Immuni, introdotta in Italia per tracciare i contatti con persone positive al coronavirus, "è uno strumento unico per abituare la macchina dello Stato a usare le tecnologie digitali, che consentono di dare una marcia in più oltre ad essere un sistema che tutela la privacy e raccoglie dati utili al sistema sanitario".

MADE IN ITALY: THE RESTART – L'intervento di Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri

Di Maio ha sottolineato che tra le sfide dell’Italia c’è quella di “rilanciare la ripresa economica tramite la crescita e l’export, guardando oltre l’emergenza e concentrare i nostri sforzi su una crescita inclusiva, sostenibile e resistente agli shock esterni. In Italia è necessario “rendere le risorse pubbliche, dedicate all’export, strutturalmente adeguate alle richieste delle imprese. E’ un obiettivo che intendo perseguire fin dalle prossime settimane”.

Nel corso del suo intervento il ministro degli esteri ha detto che “nella Legge di bilancio serviranno risorse strutturali per sostenere l’export” visto che ci saranno anche “le risorse del Recovery Fund”. L’obiettivo, ha assicurato l’esponente del Movimento 5 Stelle, è quello di “rendere strutturali i fondi che abbiamo stanziato per l’emergenza Covid”.

Il Ministro ha poi aggiunto che serve un’asse tra il mondo produttivo e quello istituzionale sui progetti del Recovery Fund. Quei “120 miliardi di investimenti vanno costruiti assieme” ha spiegato Di Maio, per il quale “ogni genere di intervento economico sul Recovery Fund deve essere l’occasione per unire il mondo produttivo e quello istituzionale. E per riuscirci bisogna lavorare insieme, fin da subito, non appena avremo i primi progetti”. L’obiettivo è spendere i fondi “in maniera efficiente e veloce, ma la grande preoccupazione è la messa a terra di questi progetti”.

Di Maio ha quindi aggiunto: “La riforma fiscale, che stiamo mettendo in piedi in Italia, è un modo anche per rendere più competitivo il prodotto Made in Italy nel mondo”.

Infine il ministro degli esteri ha detto: “Ho ascoltato il discorso del presidente Bonomi durante l’assemblea di Confindustria e in quel discorso c’erano gli ingredienti e la road map per evitare tensioni tra mondo produttivo e mondo istituzionale”.

MADE IN ITALY: THE RESTART – L'intervento di Pierfrancesco Latini, Amministratore Delegato di Sace

"L'impatto della pandemia è evidente su tutto il sistema economico ma, nonostante la severità dello shock, vediamo i presupposti per una ripartenza del nostro Paese" - ha iniziato Pierfrancesco Latini, Amministratore Delegato di Sace - "La ripresa non potrà che essere trainata dai fattori di resilienza dell’economia, come l’export, il Made in Italy, il food, la meccanica, l’ingegneria e il turismo, che sono settori in cui l’italianità è sinonimo di qualità e creatività", ha detto Latini, sottolineando che proprio da qui occorre "ripartire per sostenere la competitività del sistema". In questo contesto, l’export non potrà che giocare un ruolo fondamentale: "Attendiamo un recupero quasi totale già nel 2021, dopo il calo previsto per quest’anno", ha detto Latini, sottolineando che Sace "è pronta a fare la propria parte a fianco delle imprese, attraverso un approccio ben strutturato sulle filiere. Il nostro ruolo è sinonimo di sostegno all’export e internazionalizzazione".

L'operatività di Sace, ha spiegato l'Amministratore Delegato "ci ha consentito di mobilitare risorse ingenti, pari a 16 miliardi di euro nei primi nove mesi dell’anno, in crescita rispetto allo scorso anno, nonostante l’avversità del contesto. Un impegno rafforzato dagli strumenti governativi messi a disposizione, come Garanzia Italia, che ci vede impegnati insieme al sistema bancario per dare risposte sull’esigenza di liquidità, che ha consentto di erogare finanziamenti supportati dalla nostra garanzia pubblica ad oggi per più di 15 miliardi per oltre 600 imprese. In totale abbiamo mobilitato oltre 30 miliardi di euro a favore delle imprese nella prima parte dell’anno, un risultato molto importante".

MADE IN ITALY: THE RESTART – Energia, infrastrutture e innovazione industriale

Di energia, infrastrutture e innovazione industriale per lo sviluppo sostenibile e turistico del Paese si è quindi discusso con Marco Alverà, CEO Snam, Andrea Bruzzone, Direttore Generale Made in Italy Investimenti, Giuseppe Falco, CEO BCG Italia, Grecia, Turchia, Israele, Pierroberto Folgiero, CEO Maire Tecnimont, e Francesco Starace, CEO Enel.

MADE IN ITALY: THE RESTART – L'intervento di Marco Alverà, CEO di Snam

“Noi pensiamo che tra 5 anni, se si crea una collaborazione in Europa e anche fuori, si possa far scendere l'idrogeno dai 5-6 dollari attuali al chilo fino a 2 dollari. L’idrogeno a 2 dollari al chilo inizia a diventare veramente competitivo con alcune applicazioni del diesel, questa è la grande scommessa su cui stiamo lavorando” ha detto il CEO di Snam, Marco Alverà. "L’idrogeno"- ha spiegato - “può avere il 15-20% come quota mercato a lungo termine nel 2050, fino ad allora dovranno convivere metano e idrogeno. Si stanno studiando con le altre Snam europee se usare reti dedicate oppure membrane, se l’idrogeno può convivere con il metano negli impianti di stoccaggio. Questo ci darebbe un vantaggio infrastrutturale molto importante a livello europeo”. La parola chiave per Alverà è fare investimenti orientati al "futuro" ma “procedendo con cautela: l’opportunità di produrre idrogeno dal sole, con costi inferiori rispetto al Nord Europa che lo produce dal vento, è un vantaggio strategico e possiamo anche pensare di esportarlo”.

Il ceo di Snam Alverà ha quindi detto che sul fronte energetico “i consumi industriali sono molto correlati al Pil e in qualche modo lo anticipano. Abbiamo due dati positivi, ad agosto con una crescita dello 0,4% e a settembre +1,3%. Il dato tiene assieme il termoelettrico e l’industriale ma, per quanto riguarda l’industriale, l’aumento è senz’altro positivo”.

MADE IN ITALY: THE RESTART – L'intervento di Francesco Starace, CEO di Enel

Nel corso del suo intervento a “Made in Italy: the restart” Francesco Starace, CEO di Enel, ha detto: “A novembre presenteremo il nuovo Piano per prossimo triennio 2021-2023 e in questo vediamo un’espansione delle rinnovabili che non ha limiti fisici nei prossimi dieci anni. I progetti e la nostra capacità di investimento saranno limitati solo dalla capacità di realizzarli, e di farlo senza errori”. Su questo settore, ha proseguito, “ci vedrete accelerare progressivamente per i prossimi dieci anni”.

MADE IN ITALY: THE RESTART – L'intervento di Pierroberto Folgiero, CEO di Maire Tecnimont

Per Pierroberto Folgiero, Ceo di Maire Tecnimont, la transizione energetica "è un’opportunità per l’Italia, che è povera di risorse energetiche, quindi una strategia non basata sugli idrocarburi è una grande opportunità. In questo contesto decarbonizzare una serie di processi industriali diventa cruciale e oggi lo possiamo fare con la chimica verde, un settore su cui noi stiamo investendo e ragionando tantissimo".

Fondamentali diventano quindi tecnologia e innovazione: "In Italia non ci sono molte infrastrutture energetiche, quindi un’azienda italiana che fa impiantistica porta con sé una filiera formidabile. In Italia ci sono competenze formidabili, sviluppate pur non avendo grandi risorse energetiche", ha detto il numero uno di Maire Tecnimont, spiegando che questa filiera può essere esportata anche all’estero, leggendo quello che succede fuori dal Paese e continuando a portare le aziende all’estero. "L’export italiano deve adattarsi a quello che richiedono le geografie, in un'ottica di attenzione al local content, possiamo essere utili a trovare collaborazioni, imparando a nostra volta a lavorare con imprenditori omologhi in modo funzionale al processo di industrializzazione", ha concluso Folgiero.

MADE IN ITALY: THE RESTART – Ricerca e innovazione 

I lavori dell’evento de Il Sole 24 Or e FT “Made in Italy: the restart” sono proseguiti con una tavola rotonda dedicata al tema della ricerca e innovazione di prodotto e servizio come leve per creare valore, a cui hanno preso parte Enrico Vita, CEO Amplifon, Vanessa Colella, CIO Citi e CEO Citi Ventures, Guido de Vecchi, Direttore Generale Intesa Sanpaolo Innovation Center, Antonella Folgori, CEO ReiThera, e Marco Hannappel, CEO Philip Morris Italia.

MADE IN ITALY: THE RESTART – L'intervento di Guido de Vecchi, Direttore Generale di Intesa Sanpaolo Innovation Center

Sostenibilità ed economia circolare “sono per noi è un pilastro del business plan approvato, nel piano strategico di Intesa Sanpaolo è un capitolo molto importante. Stiamo lavorando attivamente alla transizione verso l’economia circolare” ha detto Guido de Vecchi, Direttore Generale di Intesa Sanpaolo Innovation Center, società del gruppo dedicata all’innovazione, ricordando che nel piano al 2021 è stato fissato un plafond da 5 miliardi di euro per l'economia circolare e che ieri è stato annunciato lo stanziamento di un ulteriore miliardo di euro estendendo il plafond alla rete Ubi e portando così a 6 miliardi la dotazione per la circular economy. Secondo de Vecchi, quello attuale “è un momento storico molto particolare, è una fase di grande delicatezza del mercato, gli imprenditori sono in attesa, c’è mancanza di fiducia a causa della pandemia, ma va detto che i progetti in sostenibilità ed economia circolare continuano a essere nell’agenda degli investitori”. Rispetto al 2019 “il tasso di richiesta è sostanzialmente analogo, sono chiesti importi molto importanti che possono cambiare il modello di business delle aziende. Gli importi che stanno richiedendo i clienti sono simili a quelli dell’anno precedente, ma per il momento sono in stand by. Pur essendo a tassi estremamente interessanti, gli investitori devono vedere la luce in fondo al tunnel”, ha concluso.

MADE IN ITALY: THE RESTART – L'intervento di Marco Hannappel, CEO Philip Morris Italia

A proposito di “Ricerca e innovazione di prodotto e servizio per creare valore”, Marco Hannappel, CEO Philip Morris Italia, ha dichiarato: “La nostra scelta aziendale è investire in alternative alle sigarette tradizionali. In questo l’Italia ha ruolo centralissimo. Abbiamo investito 7 mld di dollari e su 2 centri di ricerche che lavorano su piattaforme alternative negli ultimi 15 anni. Ci sono sviluppi importantissimi in ambito industriale. Con 1 mld di dollari di investimento in Italia si sta creando un polo di eccellenza internazionale». Quali i punti di forza del settore? «Solidità distretti industriali ed eccellenze in meccatronica e packaging sono il fiore all'occhiello dell'industria e un volano per chi vuole investire nel paese. Si possono creare impianti da zero con davvero un'eccellenza in termini di industria 4.0 e IoT. L’attività di incentivazione da parte dello Stato nell’industria 4.0 porta grandi aziende come la nostra a investire in Italia. Abbiamo un impianto costruito da 600 aziende italiane. Oggi abbiamo 7000 fornitori in tutta Italia».

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