Economia

Maire Tecnimont, Geox, Buzzi, Pirelli: le blue chip che temono la guerra a Est

di Marco Scotti

Da UniCredit a Buzzi, da Pirelli a Generali: tutte le grandi aziende di Piazza Affari che guardano con apprensione all'invasione dell'Ucraina

L’incertezza su quello che accadrà in Russia non risparmia neanche le buone notizie. Geox, ad esempio, ha chiuso il 2021 con ricavi pari a 608,9 milioni, in crescita del 13,8% grazie al buon andamento del canale multimarca ed alla progressiva riapertura della rete distributiva. L'ebit si attesta a -44,9 milioni, in recupero rispetto al 2020 (-123,7 mln), seppur ancora impattato dagli effetti della pandemia conseguenti al lockdown del primo semestre.

A fine 2021, la posizione finanziaria netta è pari a -64,3 milioni (-99,8 milioni nel 2020). Eppure, proprio l’incertezza sulla strategia in Russia fa perdere alla creatura di Mario Moretti Polegato oltre il 13%. Se davvero dovesse partire un pesantissimo meccanismo sanzionatorio verso la Russia il rischio è che ribassi come quelli registrati oggi si moltiplichino a dismisura.