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Economia
McDonald's "aiuta" Israele e cala in Borsa, persi miliardi con il boicottaggio

McDonald's, in fumo miliardi di dollari: i filo-palestinesi boicottano la catena di fast food

Le tensioni in Medio Oriente si fanno sentire anche nel mondo del fast food. McDonald's, con il suo iconico logo rosso e giallo, ha subito un calo del 3,7% in Borsa a causa del boicottaggio innescato dalla guerra nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas. Tutto è iniziato a ottobre, quando la catena di fast food americana ha pubblicato sui social media la notizia di aver donato pasti gratuiti ai soldati israeliani.

La reazione degli utenti filo-palestinesi non si è fatta attendere: l'hashtag #BoycottMcDonalds è infatti diventato virale in un attimo e in molti paesi a maggioranza musulmana, come Egitto, Giordania, Kuwait, Libano e Pakistan, i clienti hanno deciso di disertare i ristoranti McDonald's. L'azienda ha cercato di difendersi, sottolineando di essere solidale con tutte le comunità colpite dalla guerra e di non sostenere nessuna parte in conflitto.

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Lo stesso CEO della catena, Chris Kempczinski, ha pubblicato un lungo post su Linkedin in cui ribadisce i valori di inclusione e rispetto di McDonald's e ricorda l'impegno dell'azienda nel supportare le comunità in difficoltà. Tuttavia, il boicottaggio non accenna a placarsi. La disinformazione e le accuse di presunti legami finanziari con Israele continuano a danneggiare l'immagine di McDonald's in Medio Oriente, dove si trova il 5% dei suoi oltre 40 mila ristoranti nel mondo.

In Malesia, l'azienda ha addirittura portato in tribunale il movimento di attivisti filo-palestinese Bds Malaysia, accusandolo di diffamazione per aver promosso il boicottaggio. McDonald's Egitto, invece, ha voluto ribadire di essere un'azienda 100% egiziana e di non avere alcun legame con la casa madre americana.

La situazione è complessa e le implicazioni per McDonald's sono ancora incerte. La multinazionale americana sta cercando di arginare i danni del boicottaggio, ma il conflitto israelo-palestinese continua a pesare sulle sue vendite e sulla sua reputazione in Medio Oriente.

Oltre a McDonald's, anche altre catene di fast food come Starbucks sono state prese di mira dai boicottaggi. Le multinazionali occidentali si trovano in una posizione difficile: da un lato devono difendere i loro valori di inclusione e rispetto, dall'altro non possono permettersi di perdere quote di mercato in un'area strategica come il Medio Oriente. Lo scontro tra Israele e Palestina ha quindi aperto un nuovo fronte di battaglia, anche nel mondo del fast food. Le conseguenze di questa guerra economica sono ancora tutte da vedere, ma una cosa è certa: il boicottaggio di McDonald's è un segnale forte che le multinazionali non possono ignorare.






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