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Economia
Mediaset completa il sorpasso sulla Rai. Ma l'autunno porta diverse sfide

Mediaset, ecco tutte le sfide d'autunno

L'autunno si presenta in modo positivo per Mediaset. Tuttavia, dopo la lunga epoca di Silvio Berlusconi, che ha svolto il ruolo di imprenditore, padrone e politico, il successore al comando, Pier Silvio, si trova di fronte a un futuro incerto. Questa situazione è riportata da un articolo de La Stampa. La società conserva ancora i nuovi programmi di personaggi come Bonolis, Bisio, Gerry Scotti e, soprattutto, uno spettacolo teatrale speciale di Checco Zalone che sta per essere lanciato. Tuttavia, la vera competizione, a parte la Rai, proviene dalle piattaforme Over the top (OTT), che sono altamente competitive nei contenuti e dominano il mercato pubblicitario, che è stagnante da un po' di tempo e si aggira attorno ai 9,5 miliardi di euro all'anno, secondo i dati Nielsen.

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La sfida principale per Mediaset, quotata in borsa, è resistere all'inflazione crescente, alla contrazione dei consumi e ai potenziali conflitti internazionali. Da un lato, deve ridurre i costi e, dall'altro, distinguersi per quanto riguarda i contenuti. Pier Silvio Berlusconi desidera programmi di alta qualità, ma, in realtà, per ora, la programmazione generale rimane simile a quella tradizionale, ad eccezione di Barbara D'Urso. Questi programmi sono quelli che mantengono in piedi Canale 5, la principale rete televisiva del gruppo, insieme all'insieme di ascolti che, secondo Mediaset, ha portato l'azienda in cima agli ascolti sul pubblico individuale nell'autunno del 2023.

La crescita futura di Mediaset è un'incognita, e la veridicità dell'aumento degli ascolti è discussa. Solo parzialmente, poiché l'azienda tende a sottolineare e valutare i dati di share dell'intero gruppo, ma quando si considerano le singole reti, la situazione è diversa. Secondo le cifre di Auditel per il periodo dal 1 al 28 ottobre, Rai 1 supera Canale 5 sia nelle ore diurne con il 18,5% rispetto al 17,7% della prima rete Mediaset, sia in prima serata con il 21,4% rispetto al 14,9%. Nel complesso, le reti televisive commerciali attribuiscono il 37,9% di share a Mediaset e il 37,1% a Rai.

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I numeri mostrano chiaramente che il declino dell'audience della televisione tradizionale è causato in gran parte dalla crescente convergenza digitale, anche se la tendenza è meno accentuata rispetto all'anno precedente. La teoria secondo cui il successo della Rai beneficia Mediaset e viceversa, care a Silvio Berlusconi, non sembra più vera. La vera sfida per la televisione commerciale del futuro è rappresentata dai giganti digitali e dalle piattaforme internazionali, che attraggono sempre più utenti, traffico di streaming, abbonati e investimenti pubblicitari con contenuti globali.

Per affrontare questa sfida, Mediaset deve sviluppare strategie per il futuro e competere con attori come Google, Amazon, Apple, Facebook e altri. Questo è dove si giocherà la vera sfida, e il successo o l'insuccesso dell'azienda invernale dipenderà da come affronterà questa situazione. Al momento, le competizioni sportive come la Champions e la Coppa Italia funzionano bene per Mediaset, ma non possono essere l'unica carta da giocare. È giunto il momento di innovare e cercare soluzioni alternative. La pandemia ha trasformato il modo in cui le persone consumano contenuti televisivi, e Pier Silvio Berlusconi sta ragionando da settimane con il suo team, riconoscendo che in un contesto di crisi economica e di incertezza, è necessario cambiare per sopravvivere.
 

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