Economia

Mediobanca, ricavi e profitti record. Commissioni ai massimi a 433 milioni

SEMESTRALE/ Il wealth management traina la crescita di raccolta e i ricavi commissionali al record storico di 443 milioni, in accelerazione nel 2° trimestre

Semestre record per Mediobanca con 526 milioni di utili (+28%)

“Un trimestre piuttosto unico a confronto col passato che ci fa ben sperare sulla chiusura dell'anno". E, oltre allo scatto del titolo in Borsa (+2,12% a 10,58 euro a fine seduta), di ragioni per esser ottimista sui risultati finali di bilancio 2021 (la chiusura fiscale per Mediobanca è a giugno) Alberto Nagel, Ceo della merchant bank di piazzetta Cuccia che ha in portafoglio quasi il 13% di Assicurazioni Generali, ne ha.

Il wealt management e l’espansione nel segmento delle mid cap per l’area corporate&investment banking che portano le commissioni ai massimi storici (443 milioni di euro in accelerazione - +19% - da ottobre a dicembre), la solida ripresa economica e lo scenario rialzista sui tassi continueranno a sostenete il business del gruppo che al 31 dicembre ha chiuso la semestrale con ricavi e profitti record, rispettivamente a 1,459 miliardi (in crescita del 12% rispetto al 31 dicembre del 2020) e a 526 milioni (in rialzo di quasi un terzo), nettamente superiore ai 482 milioni previsti dal consensus degli analisti finanziari.

Mediobanca
La slide di Mediobanca sulla semestrale

Nel solo secondo trimestre l'utile è stato di 264 milioni (+25,4%) a fronte dei 220 milioni attesi dal mercato. Tornando ai numeri del semestre, il margine di intermediazione è cresciuto del 12,2% a 1,46 miliardi, con margine di interesse a 733,5 milioni (+1,8%) e commissioni a 443,2 milioni (+15,8%).

I costi di struttura sono saliti del 7,2% a 633,4 milioni, per un rapporto cost/income sceso al 43%. Quanto alla solidità patrimoniale il coefficiente Cet1 phase-in passa dal 16,3% al 15,4% includendo il pay-out del 70%, anche per l'avvio del buyback che pesa per circa 65 punti base. Il dato fully loaded scende così al 14,1% dal 15,1%.  

(Segue: qualità del credito, aggregati patrimoniali, andamento economico delle singole divisioni e M&A...)