Economia
Mediobanca, vince la lista del Cda (52,6%). A Delfin va il 41,74% dei voti
Partita a scacchi con vista sugli equilibri di Generali. Lo schieramento di minoranza sulla carta può contare sul 33-35%
Mediobanca: vince la lista Cda con 52,6%: a Delfin va il 41,7% voti. Assogestioni prende il 4,6%
La lista indicata dal consiglio di amministrazione di Mediobanca è risultata eletta al nuovo board dell'istituto con il 52,60% dei voti presenti. Alla lista Delfin è andato il 41,74% dei voti, alla lista di Assogestioni il 4,64%.
Il nuovo consiglio di amministrazione di Mediobanca sarà formato da 15 membri, di cui 12 provenienti dalla lista presentata dal cda, due dalla lista Delfin e una dalla lista dei gestori di fondi. In dettaglio sono stati eletti Renato Pagliaro (confermato presidente), Alberto Nagel, che resta a.d., Laura Cioli, Valerie Hortefeux, Francesco Saverio Vinci, Laura Penna, Vittorio Pignatti Morano, Angel Vilà Boix, Virginie Banet, Marco Giorgino, Mana Abedi, Maximo Ibarra. Per la lista Delfin entrano Sandro Panizza e Sabrina Pucci, per la lista dei gestori Angela Gamba.
L'assemblea di Mediobanca ha approvato a stragrande maggioranza il bilancio 2022-2023 e la distribuzione dei dividendi. A favore del bilancio ha votato il 99,93% dei presenti, la destinazione degli utili ha avuto il sì del 99,92% dei presenti.
Mediobanca, Nagel: "Prosegue percorso crescita avviato in ultimo decennio"
Mediobanca proseguirà nel percorso di crescita iniziato nell'ultimo decennio. Lo ha assicurato l'amministratore delegato dell'istituto di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, intervenendo all'assemblea degli azionisti in corso a Milano. Il piano 2013-16, ha ricordato Nagel, prevedeva due miliardi di euro di ricavi, un Rote del 7%, un Cet1 pari al 12% e una distribuzione totale di 0,5 miliardi. Nel piano 2016-19 erano previsti ricavi da 2,5 miliardi, un Rote del 10%, Cet1 al 14% e una distribuzione pari a 1,3 miliardi.
Successivamente, il piano 2019-2023 ipotizzava ricavi da 3,3 miliardi, un Rote del 13%, Cet1 al 15,9% e una distribuzione di 2,2 miliardi. Nagel ha infine rivendicando i risultati di successo e l'implementazione del piano 2023-2026 'One Brand One Culture' apprezzato dal mercato, che prevede 3,8 miliardi di ricavi, un Rote di circa il 15%, Cet1 superiore al 14,5% e una distribuzione pari a 3,7 miliardi.
= Mediobanca: Nagel,con Delfin divergenze su impianto governance. - Mediobanca ha con Delfin rapporti "orientati a continuatività e costruttività" ma c'è stata "una differenza di vedute sull'impianto della governance. Tutti e tre con Caltagirone abbiamo messo la massima volontà, nessuno non ha voluto fare un accordo". Lo ha affermato l'a.d. di Mediobanca, Alberto Nagel, rispondendo in assemblea alle domande degli azionisti sui rapporti con Delfin e Caltagirone. (AGI)
Mediobanca: affluenza record in assemblea: 76,82% del capitale
Ammonta al 76,82% la quota di capitale presente oggi all'assemblea di Mediobanca, convocata per approvare il bilancio e nominare il nuovo consiglio di amministrazione. Si tratta dell'affluenza record negli ultimi dieci anni. Tra i principali soci figurano Delfin con il 19,74%, Caltagirone con il 9,98%, Blackrock con il 4,15%, Mediolanum con il 3,43%.
Ora X per il Cda di Mediobanca: l'opposizione di Delfin mira al 35%
Ci siamo. Questa mattina l'assemblea di Piazzetta Cuccia è chiamata al rinnovo del consiglio di amministrazione. L'assembea, scrive la Stampa, segnerà una nuova importante conta dopo il primo atto, consumatosi un anno fa a Trieste ma "non è cominciato in queste settimane e non finirà oggi lo scontro tra azionisti e manager sull’asse Mediobanca-Generali".
Come nota la Stampa, "per la prima volta la lista che un tempo veniva presentata dal patto di sindacato – ormai estinto per lasciare spazio ad un accordo leggero, di sola consultazione – e che come nella tornata precedente porta la firma del cda uscente, sarà sfidata non tanto e non solo dai candidati dei fondi ma da una seconda lista di minoranza, costruita però per avere chances di contare di più".
L’iniziativa è della Delfin, la finanziaria di casa Del Vecchio divenuta nel tempo il primo e pesantissimo, col 19,8%, azionista di Piazzetta Cuccia. C’è stato un tempo in cui si è cercato l’accordo per evitare che il confronto si tramutasse in scontro, ma tutto è naufragato. "L’ad di Mediobanca Alberto Nagel, che sarà in ogni caso riconfermato al timone dell’istituto, e il numero uno di Delfin Francesco Milleri si sono parlati e alla fine non si sono fidati", spiega la Stampa.
Sempre il quotidiano torinese sottolinea come "a questo giro Delfin, seppure con i dubbi di parte del suo azionariato, non propone alternative a Nagel ma una lista minoranza corposa, con l’idea di poter piazzare fino a 5 consiglieri (Sandro Panizza, Sabrina Pucci, Cristina Scocchia, Massimo Lapucci e Jean-Luc Biamonti) e come minimo ottenere l’elezione dei primi due come da statuto, in quanto il terzo consigliere di minoranza finirà ai fondi, se il 2,1% che ha presentato la lista di Assogestioni confermerà il voto".
Lo schieramento di minoranza sulla carta può contare sul 33-35%. "Ma è chiaro che la conta servirà a definire il peso degli schieramenti, definire l’eventuale contendibilità di Mediobanca e delineerà dunque scenari futuri che potranno, ancora una volta, coinvolgere le Generali", conclude la Stampa.